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ROMA. M5S prepara sospensioni, pronto rush finale per No

ROMA. M5S prepara sospensioni, pronto rush finale per No

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Lontano da Palermo, lontano da Bologna. E' a Roma, sabato, con la marcia per la Costituzione, che il M5S proverà a darà una spallata decisiva nella campagna del No al referendum. E a guidare il corteo non ci sarà solo Beppe Grillo ma anche la sindaca Virginia Raggi che assieme alla collega torinese Chiara Appendino oggi entra in tackle nella campagna dichiarando che, se passasse il Sì, non sarà senatrice.

Ma la piazza romana sarà, per il Movimento, anche un modo per ritrovarsi dopo gli smottamenti interni delle ultime settimane (il Direttorio, ad esempio, non c'è più) e con ancora apertissimi i casi delle firme false e irregolari di Palermo e Bologna. Casi sui quali, nel M5S, da domani sarà chiamata ad intervenire la terna di probiviri formata da Riccardo Fraccaro, Nunzia Catalfo e Paola Carinelli, proposta oggi da Grillo - nella freddezza della Rete - e che domani il voto online dovrà confermare.

E' il caso delle firme false a Palermo, in particolare, ad aver creato forti tensioni interne vista la 'resistenza' dei due deputati nazionali coinvolti, Riccardo Nuti e Claudia Mannino, ad autosospendersi. Da qui l'ormai scontato intervento dei probiviri, ai quali Beppe Grillo ha affidato, in prima battuta, la gestione di eventuali sospensioni ed espulsioni interne.

Difficile che la terna proposta da Grillo - nel caso sia confermata dal voto online - intervenga già domani sera (secondo il nuovo regolamento i deputati potrebbero essere espulsi) ma di certo non tarderà ad agire. Anche perché tra i vertici e gli esponenti siciliani coinvolti è da tempo sceso il gelo.

Non meno spinoso il caso delle firme irregolari nella Bologna di Massimo Bugani, uomo vicinissimo a Casaleggio. "Tutto questo ci danneggia ora, ma sono sicuro che ci favorirà quando si concluderà", spiega in un'intervista al Corsera il consigliere comunale bolognese evocando la possibilità che si tratti di "una trappola". In mezzo ai due casi, però, c'è il rush finale della campagna per il No, che oggi vede la discesa in campo delle due sindache Raggi e Appendino e con il quale Grillo prova a superare le tensioni interne. Sabato, a Roma, tutti i big saranno in marcia dalla Basilica di San Paolo alla Bocca della Verità. E nel corteo oltre alla sindaca Raggi ci sarà buona parte del governo del Campidoglio, inclusa quella Paola Muraro sulla quale, da alcune ore, sono tornate l'attenzione dei media e le critiche del Pd.

La settimana prossima, Grillo, sarà in prima linea: prima a Firenze con il Restituion Day e poi in alcune tappe finali del Treno tour, inclusa quella per la chiusura prevista a Torino. Ma quello che si presenterà prima a Roma e poi a Torino, sarà un Movimento diverso dalla Festa di Palermo di fine settembre. Un Movimento senza più il Direttorio, dove i vertici, anche per sopire i crescenti mal di pancia interni, hanno scelto di allargare responsabilità e compiti ma dove Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista restano i protagonisti più visibili nella battaglia referendaria: pronti, peraltro, già a fornire le prime pillole di un governo a Cinque Stelle: dal taglio delle tasse sulle imprese alla modifica delle leggi del lavoro fino al referendum sull'euro.

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