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29 Ottobre 2016 - 12:45
Sergio Mattarella
"La ringrazio per avermi reso partecipe della iniziativa che si svolge a Torino e che apprezzo, in ricordo di sua figlia Serena e delle altre ragazze vittime del tragico incidente verificatosi in Spagna poco più di sette mesi fa. Tredici studentesse che, con ricchezza di aspirazioni e talenti personali, erano accomunate dal desiderio di vivere con gioia e impegno una così importante occasione di scambio di esperienze e di crescita umana". E' quanto scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al dott. Alessandro Saracino, padre di una delle vittime.
"E' necessario - aggiunge quindi il Capo dello Stato - che le attività connesse alla partecipazione di giovani a progetti di studio all'estero avvengano in una cornice di sempre maggiore sicurezza. Iniziative come quella odierna accrescono questa consapevolezza e sollecitano attenzione ad una inderogabile esigenza. A lei, dott. Saracino, alla sua gentile consorte e a tutti gli altri familiari rinnovo i miei sentimenti di affettuosa e solidale vicinanza", conclude Mattarella.
"Copri il lutto con il colore, per non dimenticare". E' l'iniziativa promossa questa mattina nel centro di Torino dall'associazione 'Genitori Generazione Erasmus - 20 marzo 2016 - Uniti perché non accada mai più' per ricordare le 13 studentesse Erasmus, tra cui sette italiane, morte nel tragico incidente stradale del marzo scorso a Tarragona, in Spagna. I genitori delle vittime sono stati ricevuti questa mattina a Palazzo Civico. "Non bisogna spegnere i riflettori su questa vicenda", commenta il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci. E per questo, sino alle 19, in piazza Castello sarà appeso uno striscione nero, opera dell'artista 'Fabio'79 Street Art', su cui i passanti potranno lasciare l'impronta colorata del loro pollice.
"Ho sempre spinto i miei studenti a partecipare ai viaggi Erasmus, perché credo siano un'esperienza di crescita culturale. Ma in molti Paesi questi non vengono organizzati in modo corretto. Troppo spesso le associazioni Erasmus favoriscono l'aspetto del divertimento a basso costo rispetto a quello educativo". Così Giuseppe Scarascia Mugnozza, docente all'Università di Tuscia, a Torino per ricordare le 13 studentesse Erasmus, tra cui la figlia Elisa, morte nel tragico incidente stradale del marzo scorso a Tarragona, in Spagna.
"Una tragedia che si poteva evitare", aggiunge Alessandro Saracino, padre di Serena, la vittima torinese di quella notte.
Le giovani erano salite sul pullman, partite dopo la 'Festa de la fallas' di Valencia per fare rientro a Barcellona, dove studiavano nell'ambito del programma Erasmus. E l'autista, ora indagato per omicidio colposo plurimo, sembra essersi addormentato. "L'Europa deve garantire sicurezza ai suoi giovani", ha continuato Saracino. "E bisogna iniziare da provvedimenti regolamentari e legislativi idonei a garantire la sicurezza stradale".
"L'Erasmus è un'importante esperienza per gli studenti. Ma i trasporti devono avvenire in sicurezza". Così Federica Scursatone, 23 anni, migliore amica di Serena Saracino, una delle vittima dell'incidente stradale in cui lo scorso marzo sono morte 13 studentesse Erasmus. Anche lei oggi è in piazza Castello, nel centro di Torino, per sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema. "Serena quella sera era andata a una festa, ma poco dopo la mezzanotte aveva deciso di tornare indietro - ricorda -. Peccato che il pullman, con un solo autista, partisse molto tardi. E poi la tragedia".
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