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10 Ottobre 2016 - 18:14
Libri
Tornano le 'Lezioni di storia' all'Auditorium, compiuti l'anno scorso i 10 anni da quando quella proposta di proporre 'lezioni' (parola che molti sostenevano avrebbe tenuto lontana la gente) si rivelò un successo straordinario, con presenze che sono arrivate alla media di 20 mila ogni edizione. Ricominceranno il 13 novembre e questa volta avranno anche un tema di forte appeal: 'Romanzi nel tempo' ovvero storici che parleranno dei propri temi partendo da una fonte letteraria, una grande opera di narrativa.
Il successo delle Lezioni di storia, ideate e promosse dagli Editori Laterza, è dimostrato anche dal loro diffondersi, se nel 2016-'17 si svolgeranno anche nei teatri di Torino, Milano, Udine, Modena, Firenze, Napoli e Bari.
Un romanzo è frutto e testimonianza di un realtà, quindi fonte ottima per un discorso storico, che può parere più facile partendo da un libro come 'Guerra e pace' di Tolstoj, ma che funziona anche con mediazioni meno dirette, come per 'Tropico del Cancro' di Henry Miller: solo due esempi, il primo scelto da Alessandro Barbero per parlare dell'Europa napoleonica ma anche di guerra in generale e il secondo da Emilio Gentile, che vede in quel libro un ritratto preveggente, anteriore alla seconda guerra mondiale, sul declino di un mondo e definisce lo storico "un romanziere senza fantasia che si appropria di fatti di altri per raccontarli".
L'apertura a Roma sarà affidata appunto a Barbero, seguiranno quindi Alessandro Portelli che partirà da 'La capanna dello zio Tom' di Harriet B. Stowe il 27 novembre per parlare di romanzo di resistenza e denuncia, di razzismo di ieri e di oggi; Alberto Maria Banti con 'Madame Bovary' di Gustave Flaubert il 18 dicembre per parlare della società borghese, della sua morale e dell'essere donna; Lucy Riall con 'Il gattopardo' di Giuseppe Tomasi di Lampedusa per parlare il 15 gennaio di Risorgimento e di nascita e caratteri di una nazione; Andrea Graziosi con 'Arcipelago Gulag' di Aleksandr Solzenicyn per mostrare il 29 gennaio i meccanismi delle macchine del terrore a cominciare da quella staliniana; Emilio Gentile con l'opera scandalo di Miller (vietata e perseguitata negli Usa per 30 anni, sino al 1962 e in italiano uscita appunto a inizio anni '60 con l'avvertenza che l'edizione Feltrinelli era solo per il mercato estero e ne era vietata l'importazione nel nostro paese dove circolava comunque 'clandestinamente') per affrontare il 12 febbraio un discorso su un uomo felice mentre racconta attorno a sé lo sfacelo di una civiltà; Alessandra Tarquini (new entry delle Lezioni, che cercano personaggi nuovi e giovani, oltre che donne) col 'Partigiano Johnny' di Beppe Fenoglio per raccontare il 26 febbraio la crescita e formazione di un giovane che corrisponde a quella del nostro paese; Anna Foa con 'Se non ora quando' di Primo Levi, per raccontare il 12 marzo le persecuzioni ebraiche prima, durante e dopo la guerra mondiale, ma anche la resistenza degli ebrei contro Hitler; Salvatore Lupo con 'Il padrino' di Mario Puzo per raccontare il 2 aprile, con l'ultima delle Lezioni di questa XI edizione, miti e verità del sistema mafioso, come un romanzo crei immaginario e quanto questo sia magari diverso dalla storia vera.
Giuseppe Laterza, ideatore e curatore delle Lezioni di Storia, ha detto che dietro un successo c'è comunque sempre un progetto forte, discusso, elaborato, messo a punto confrontando idee e puntando sulla qualità, da legare un luogo anch'esso forte, come è appunto l'auditorium di Renzo Piano. Paolo Di Paolo, che anche quest'anno introdurrà ogni storico e ogni lezione, ha sottolineato come il pubblico sia cresciuto non solo di numero, ma per qualità della partecipazione e come si sia evoluta anche la figura dello storico nella capacità di rivolgersi al pubblico e coinvolgerlo.
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