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03 Ottobre 2016 - 17:42
In Italia negli ultimi sette anni, dal 2009 al 2015, ogni giorno sono state registrate 20 infrazioni contro la fauna selvatica, denunciate 16,5 persone ed effettuati quasi 7 sequestri; per quanto riguarda i reati di bracconaggio (articolo 30 della legge 157/92), dal 2012 al 2015, ogni giorno sono stati avviati 2,5 procedimenti contro noti, indagate 3,2 persone ed è stato aperto un procedimento contro ignoti. Lo rende noto Legambiente in un approfondimento sul bracconaggio sulla base di dati delle forze di polizia e della magistratura.
Legambiente chiede che il Parlamento introduca al più presto nel codice penale i delitti contro la fauna e che "si definisca una regia nazionale per fermare chi nella Penisola uccide impunemente, ogni giorno, aquile, ibis, lupi, orsi, cervi, camosci o pettirossi".
Campania, Sicilia, Puglia e Calabria sono le regioni dove si sono registrate più infrazioni, mentre tra le province la maglia nera va a quelle di Napoli, Roma, Bari, Palermo, Reggio Calabria, Salerno, Foggia e Brescia.
Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di procedimenti e di persone indagate per reati da bracconaggio sono state Lombardia, Campania, Calabria e Sardegna, mentre tra le province la maglia nera va a quelle di: Brescia, Cagliari, Reggio Calabria, Bergamo, Napoli, Roma, Salerno e Macerata.
"Bracconaggio e commercio illegale di specie animali protette - dichiara Antonino Morabito, responsabile nazionale fauna e benessere animale di Legambiente - sono alcuni dei reati più diffusi in Italia" nel settore "e per questo, in vista della giornata dedicata agli animali e al patrono d'Italia San Francesco che si festeggerà domani, ribadiamo l'importanza e l'urgenza di un'efficace attenzione alla salvaguardia di questa componente essenziale della biodiversità, a partire dall'adeguamento della tutela legislativa, oggi ricadente solo tra i cosiddetti 'reati minori', dall'istituzione di una regia nazionale, dal rafforzamento della vigilanza, compresa la valorizzazione di quella volontaria, e dal coinvolgimento attivo dei differenti attori istituzionali territoriali per fermare i bracconieri e le illegalità ai danni della fauna".
In quasi la metà delle Regioni italiane, dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente, "si registra un reato al giorno contro la fauna. La distanza tra azione repressiva e azione giudiziaria evidenzia le debolezze dell'attuale quadro legislativo in tema di delitti contro la fauna. Per questo chiediamo al Parlamento di introdurre nel codice penale i delitti contro la fauna, riprendendo il lavoro già fatto con emendamenti e ordini del giorno durante la discussione parlamentare della legge sugli Ecoreati, strumento indispensabile per consentire alle Forze di Polizia e alle Procure di raggiungere efficaci risultati nel loro quotidiano, difficile e preziosissimo lavoro di contrasto dell'illegalità".
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