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30 Settembre 2016 - 16:36
Corte dei Conti
La Cassazione ha dato il via libera al riconoscimento dell'atto di nascita di un bimbo nato in Spagna da due donne sposate - e poi divorziate - una delle quali lo ha partorito mentre l'altra le ha donato gli ovuli. Per la Cassazione deve prevalere l'interesse del minore ad avere entrambi i genitori, in questo caso due mamme, perché, anche se non ci sono norme che regolano questi casi, non c'è alcun "divieto costituzionale" che preclude alle coppie dello stesso sesso "di accogliere e generare figli".
Con questo verdetto la Cassazione ha confermato il decreto con il quale la Corte di appello di Torino, nel dicembre 2014, ha ordinato all'Anagrafe di Torino di trascrivere l'atto di nascita di un bimbo, nato in Spagna nel 2011 da una mamma spagnola che lo ha partorito e da una mamma italiana che le ha donato gli ovuli. Le due erano sposate in Spagna dal 2009. Dopo il divorzio, hanno chiesto la trascrizione dell'atto di nascita presso l'anagrafe italiana, ma il Tribunale di Torino l'aveva negata "perché contrastante con il principio di ordine pubblico in base al quale madre è soltanto colei che ha partorito il bambino". La Cassazione ha affermato: "La regola secondo cui è madre colei che ha partorito, a norma del III comma dell'art.269 c.c., non costituisce un principio fondamentale di rango costituzionale, sicché è riconoscibile in Italia l'atto di nascita straniero dal quale risulti che un bambino, nato da un progetto genitoriale di coppia, è figlio di due madri (una che lo ha partorito e l'altra che ha donato l'ovulo), non essendo opponibile un principio di ordine pubblico desumibile dalla suddetta regola".
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