L'Italia riconquista la leadership mondiale sulla produzione di vino, secondo le previsioni vendemmiali 2016 da Unione Italiana Vini, Ismea presso il ministero delle Politiche agricole. "Una buona vendemmia che mantiene valori quantitativi da record superando le previsioni di Spagna (42,9 milioni di ettolitri) e Francia (43 milioni di ettolitri). Dopo un andamento primaverile non sempre favorevole l'estate si sta chiudendo con ottime condizioni" ha annunciato con soddisfazione il presidente Unione Italiana Vini (Uiv) Antonio Rallo. I dati previsionali Ismea-Uiv, ha precisato Borriello, Direttore Generale Ismea, indicano una produzione 2016 di 48,5 milioni di ettolitri, in contrazione del 2% rispetto al 2015, annata da raccolta record. In flessione, per ragioni climatiche, sette regioni: Lombardia, Trentino, Friuli, Toscana, Umbria, Campania e Sicilia. Ci sono tuttavia i presupposti affinché, anche la nuova campagna prosegua gli ottimi risultati già raggiunti dal settore negli ultimi anni". Sui mercati internazionali, dopo l'ennesimo record in valore del 2015, esistono margini per guardare con ottimismo - ha sottolineato il direttore generale Ismea Raffaele Borriello - anche all'anno in corso visto che i dati dei primi cinque mesi indicano una crescita dell'export sia in volume sia in valore, che lascia presagire il raggiungimento di un ulteriore record in chiusura d'anno dopo quello del 2015". "I dati sull'esportazione dei primi cinque mesi dell'anno (+3,8% a valore su gennaio) confermano il trend di crescita annua attorno al +5% - ha detto il presidente dell'Unione Italiana Vini Rallo - ma dobbiamo fare di più per trasformare il rinnovato primato produttivo mondiale anche in un'eccellente performance commerciale, semplificando e razionalizzando l'offerta del prodotto secondo il modello seguito prima dal Prosecco e oggi dalla Doc Pinot Grigio delle Venezie, dove l'integrazione della filiera produttiva non ha sacrificato le specificità territoriali". A trainare le vendite sia sul mercato interno che all'estero sono i vini a denominazione, legati al territorio. "La complessità dell'offerta del vigneto Italia è il nostro punto di forza" ha osservato il vice presidente Uiv Domenico Zonin. Concorda la senatrice Leana Pignedoli (Pd): "Il sistema - ha detto - deve tenere insieme le differenze perché le distintività sono un fattore di competitività del Made in Italy". "L'Italia si conferma primo produttore di vino al mondo per quantità. Un dato importante, soprattutto tenendo conto della grande qualità che sappiamo sviluppare in tutti i territori delle nostre regioni. Ora dobbiamo diventare leader anche per valore". Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina commenta i dati Uiv-Ismea presentati oggi al Mipaaf. "Una sfida alla nostra portata - sottolinea il ministro Martina - che vogliamo e dobbiamo vincere insieme ai produttori, continuando a investire su qualità e innovazione. Il Governo fa la sua parte". Nel nostro piano di ricerca per le biotecnologie sostenibili, ricorda il ministro, "c'è un Focus specifico dedicato alla vite, così come la viticoltura sarà protagonista nella crescita dell'agricoltura di precisione in Italia. Agiamo poi sulla semplificazione per le aziende e sul fronte della promozione e della tutela. Anche sul web. Il 9 settembre il nostro Paese sarà protagonista sulla piattaforma di e-commerce Alibaba in occasione della giornata dedicata al vino. Un segnale importante - ha concluso - che ci dimostra le potenzialità di questo settore e le occasioni da cogliere sui mercati internazionali. Abbiamo un sistema vitivinicolo da oltre 14 miliardi di euro, con un export che nel 2015 ha toccato il record dei 5,4 miliardi e che nei primi cinque mesi del 2016 ha registrato un trend in crescita. Non solo numeri ma tradizione, legame con il territorio, eccellenza, una biodiversità che vanta oltre 500 vitigni coltivati. È questo che rende il sistema Italia unico al mondo. È su questo che dobbiamo costruire il successo dei prossimi anni".
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