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19 Luglio 2016 - 14:27
Polizia
Alcuni affiliati alla cosca reggina "Raso-Gullace-Albanese" operanti in Liguria, allo scopo di agevolare l'inizio dei lavori del Terzo valico hanno anche sostenuto il movimento "Sì Tav". E' quanto emerso dall'inchiesta della Dda di Reggio Calabria denominata Alchemia condotta da Polizia e Dia che ha portato stamani a 40 arresti.
In Liguria e Piemonte è stata accertata infatti l'infiltrazione degli appartenenti alla cosca in sub-appalti già aggiudicati per la realizzazione dell'infrastruttura "Terzo Valico dei Giovi" attualmente in fase di costruzione.
Secondo quanto emerso dalle indagini, le imprese edili e di movimento terra riferibili alla cosca "Raso-Gullace-Albanese", hanno acquisito anche appalti dalla Cooperativa "Coopsette" attraverso la corruzione di dipendenti infedeli che assegnavano le commesse in seguito dell'approvazione di preventivi appositamente "gonfiati", permettendo così un maggior guadagno alle imprese mafiose e assicurarsi il pagamento di un corrispettivo.
Imprese intestate a prestanome ma riconducibili a affiliati alle cosche Raso-Gullace-Albanese" e Parrello-Gagliostro, grazie a compiacenti imprenditori e manager genovesi e romani, avevano acquisito, tra gli altri, il sub-appalto per i servizi di igiene civile e industriale di Poste Italiane e Alleanza Assicurazioni in provincia di Reggio Calabria. E' quanto emerso dall'inchiesta Alchemia della Dda di Reggio Calabria.
Le società riconducibili alla 'ndrangheta, secondo l'accusa, sono attive prevalentemente nel settore dei servizi di igiene ambientale con sedi in Lombardia, Emilia Romagna e Calabria.
Gli investigatori hanno definito poi "interessante" la tendenza della 'ndrangheta ad investire i propri capitali illeciti nel settore della produzione e commercializzazione di lampade a led.
Dalle indagini di Polizia e Dia sarebbero emersi anche consistenti investimenti all'estero nel settore immobiliare mediante una serie di operazioni realizzate in costa Azzurra, nelle Canarie ed in Brasile, attraverso il riciclaggio di capitali di provenienza illecita e la contestuale acquisizione di disponibilità finanziarie in quei Paesi grazie a rapporti instaurati con fiduciari locali.
L'indagine Alchemia condotta da polizia e Dia ha accertato la rituale affiliazione di figli di 'ndranghetisti al momento del raggiungimento della maggiore età da parte degli affiliati alla cosca di Cittanova "Raso-Gullace-Albanese" operanti in Liguria.
L'inchiesta ha anche documentato la partecipazione a diversi summit mafiosi da parte degli indagati, sancendo così, secondo gli inquirenti, la loro intraneità all'organizzazione criminale di matrice calabrese e confermando il loro profilo di pericolosità e di solido collegamento con la "casa madre".
Per gli inquirenti, l'indagine ha evidenziato ancora una volta il ruolo rilevante della Liguria nelle dinamiche e negli interessi della 'ndrangheta nel nord Italia.
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