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18 Luglio 2016 - 14:52
turismo
L'industria italiana dei congressi e degli eventi dà segnali positivi. Nel 2015 il numero dei meeting è cresciuto dell'11,5%, con un +15% delle presenze. La quantità di pernottamenti legati a congressi o eventi che durano oltre un giorno ha fatto registrare circa 25 milioni di presenze, il 9,6% del totale di quelle degli alberghi. A fare da traino, uno scenario economico non più ingessato che spinge le imprese a stanziare budget, il bisogno delle associazioni di fare formazione e i costanti investimenti compiuti dalle sedi di eventi. E anche per il 2016 le prospettive sembrano favorevoli.
La dimensione però rimane local e resta penalizzato il Sud.
A fotografare il settore è l'Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice, il progetto di ricerca, alla seconda edizione, promosso da Federcongressi&eventi(l'associazione della Meeting Industry italiana) e realizzato dall'Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (Aseri) con il coordinamento del professor Roberto Nelli.
Lo studio - condotto sulla base di un questionario online distribuito a 5.704 sedi per congressi ed eventi - mostra che nel 2015 in Italia sono stati realizzati 392.658 eventi con almeno 10 partecipanti (+11,5% rispetto al 2014) per un totale di 25.997.260 partecipanti per oltre un giorno (+7,3%) e 35.155.453 presenze uniche (+15%).
I top client sono le aziende - Congressi ed eventi promossi da associazioni, aziende e istituzioni hanno fatto la parte del leone, con l'87,2% (a fronte di un 5,7% di eventi culturali e di un 7,1% di altri eventi). Oltre la metà degli eventi 2015 in Italia (55,4%) è stata promossa dal segmento corporate. Gli eventi aziendali registrano il 47% dei partecipanti e il 49,3% delle presenze. Buona la performance delle associazioni (34,8% degli eventi, 41,7% dei partecipanti e 39,5% delle presenze), mentre gli eventi promossi da enti e istituzioni governative, politiche, sindacali e sociali hanno rappresentato il 9,8% degli eventi, l'11,3% dei partecipanti e l'11,2% delle presenze.
La dimensione rimane local - Nel 60,8% degli eventi i partecipanti (relatori esclusi) erano della stessa regione. Il 30,1% ha avuto orizzonte nazionale, solo il 9,1% internazionale.
I congressi e gli eventi vanno a Nord - La carenza di infrastrutture e la non sempre facile raggiungibilità continuano a penalizzare le regioni meridionali. Nonostante il Sud e le Isole abbiano registrato un +8,9% di congressi ed eventi, pari al 16,5% del totale, il Nord si conferma come l'area geografica più "attraente". Il 56,1% degli eventi si è svolto nelle regioni settentrionali (+13,7%), il 27,4% al Centro (+8,7%). Domanda e offerta procedono parallele: metà delle sedi è al Nord (52,8%) con Milano che dispone di 220 sedi; il 25,9% al Centro, con capofila Roma e Firenze; il 13,2% al Sud e l'8,1% nelle Isole.
Il ruolo centrale degli alberghi - Nel 2015 il 79,8% degli eventi si è svolto negli alberghi congressuali (il 70,9% di tutte le sedi analizzate) che, però, non hanno realizzato una percentuale altrettanto elevata sia di partecipanti (il 58,6%) sia di presenze (58,9%). Seguono le dimore storiche (3,2% degli eventi) e i centri congressi e fieristico congressuali (3,6%).
Investimenti e previsioni - Nel 2015 il 60% delle sedi ha investito, soprattutto in tecnologie (67,4%), infrastrutture e servizi (40,3%), strutture (36,3%) e risorse umane (28%). Il trend è confermato anche per quest'anno: più della metà delle sedi intende investire, soprattutto sul fronte tecnologico.
Quanto al fatturato previsto per il 2016, quasi la metà delle sedi (44,7%) si è dichiarata ottimista su una probabile crescita, mentre il 42,8% ritiene che rimarrà invariato.
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