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06 Luglio 2016 - 10:45
"L'istruttoria" e "l'ascolto del richiedente asilo da parte del magistrato" sono essenziali nel valutare i ricorsi dei migranti per ottenere la protezione internazionale: "non possiamo semplicemente traslare in sede giudiziaria l'istruttoria fatta in sede amministrativa, altrimenti l'attuazione dei diritti non sarebbe seria". Lo hanno evidenziato i membri della giunta dell'Anm Titti Potito e Giovanni Tedesco, in audizione alla Commissione parlamentare Migranti sulle domande di protezione internazionale.
L'Anm, che nell'ultimo Comitato direttivo centrale aveva lanciato l'allarme sull'intasamento degli uffici dei giudici civili, 'sommersi' dai ricorsi contro le decisioni delle commissioni territoriali sulle richieste di asilo, e sulla compressione dei diritti dei migranti per i ritardi nell'esame delle richieste, davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta ha ribadito che "è necessaria una elasticità maggiore da parte di ministero e Csm nell'implementare gli uffici" che più trovano in emergenza. "Non possiamo correre il rischio di respingimenti o accoglimenti indiscriminati dei ricorsi", ha sottolineato Tedesco.
Potito ha anche sottolineato la necessità di una maggiore "specializzazione" dei magistrati: "Nella stessa giornata rischi di occuparti di esecuzioni immobiliari e di diritti della persona". "Ovviamente - ha osservato Tedesco - qualsiasi intervento non può essere fatto a costo zero".
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