Per un'Italia 'libera da rifiuti' ci vorrà ancora un po', ma la strada intrapresa sembra quella giusta. Sono infatti quasi 3 milioni gli italiani che, distribuiti nei migliori 525 Comuni del Paese, riescono a fare della spazzatura una risorsa, tra differenziata e riciclo, proprio come vuole la ricetta dell'economia circolare. Comuni che riescono a guadagnarsi l'appellativo di 'rifiuti free' nel nuovo rapporto 'Comuni ricicloni' di Legambiente, presentato nel corso dell'ultima giornata del 'Forum rifiuti' in cui sono stati premiate le migliori località. In generale, i Comuni aumentano rispetto all'anno scorso, quando erano 356. Al top c'è il nord Italia con 413 Comuni (79% del totale); segue il Sud con 87 e il Centro con 25. Le migliori Regioni, tutte oltre la media nazionale del 7%, sono nell'ordine: Veneto con il 35% dei Comuni 'rifiuti free', Friuli Venezia Giulia (29%), Trentino-Alto Adige (17%) e Campania (9%). Mancano all'appello Valle d'Aosta, Umbria, Puglia e Sicilia. In particolare si distingue il Veneto per i suoi 204 Comuni 'liberi dai rifiuti', seguito dalla Lombardia con 76 Comuni (grazie soprattutto alla provincia di Mantova che rappresenta il 5% del totale dei Comuni lombardi); poi il Friuli-Venezia Giulia con 63 Comuni, il Trentino Alto Adige con 56 e la Campania con 50 Comuni. Perde qualche posizione rispetto all'anno scorso il Piemonte. Legambiente quest'anno ha introdotto nuovi criteri per la costituzione della classifica: oltre a rispettare l'obiettivo di legge del 65% di differenziata, devono esserci anche qualità e politiche di prevenzione; per questo tra i 'Comuni ricicloni' ci sono soltanto i Comuni in cui i cittadini hanno prodotto meno di 75 kg di rifiuti indifferenziati secchi. "Ora - ha osservato la presidente di Legambiente, Rossella Muroni - la vera scommessa è quella di far diventare tutta l'Italia, nei prossimi 3 anni, 'Rifiuti free' attraverso l'obbligo di tariffazione puntuale, lo stop ai nuovi inceneritori, l'aumento dei costi di discarica e la costruzione di nuovi impianti di riciclo". Tra le gestioni consortili ritenute più efficaci guida la classifica per i Consorzi 'rifiuti free', al di sopra dei 100 mila abitanti, il Consiglio di bacino Priula (Tv): 556 mila abitanti che fanno l'83% di differenziata e producono poco più di 50 kg per abitante all'anno di rifiuto secco residuo; tra quelli al di sotto dei 100 mila abitanti si distingue invece Amnu, in provincia di Trento. Il report racconta poi alcuni esempi virtuosi: la nuova legge regionale dell'Emilia Romagna con sistema di penalità e premialità, la tariffazione di Parma, la raccolta 'porta a porta' a Catanzaro, i capoluoghi del Nord come Belluno e Pordenone, le medio-piccole città come Empoli, Conegliano (Tv) e Castelfranco Veneto; e ancora le buone pratiche di Baronissi (Sa), Cassano Magnago (Va), Castelfiorentino (Fi), Vittorio Veneto (Tv). "Quella dei Comuni 'rifiuti free' è una rivoluzione già in atto - ha osservato la sottosegretaria all'Ambiente Silvia Velo - e una riforma anti-spreco che fa bene al Paese, perché dimostra che l'economia circolare è già in parte in atto".
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