La Svezia è la prima Nazione al mondo in termini di reputazione, davanti a Canada e Svizzera. Lo ha accertato RepTrack, la più importante ricerca a livello globale sulla qualità di vita nei diversi Paesi, condotta dal Reputation Institute (Usa). L'Italia in questa speciale classifica è al 12/o posto, con un tasso di reputazione di 71 punti (contro i 78 della Svezia), davanti a Francia e Germania. L'Italia sconta una situazione paradossale: la reputazione di cui gode all'estero (71) è nettamente superiore a quella attribuita dagli italiani (57). Tra le prime dieci in classifica, nell'ordine, Australia, Norvegia, Finlandia, Nuova Zelanda, Danimarca, Irlanda e Olanda. Solo 15/a la Francia, 18/a la Germania, addirittura 28/i gli Stati Uniti. In fondo alla classifica il Pakistan, l'Iran, l'Iraq (24). La reputazione di un Paese è valutata attraverso indagini su come quel Paese viene percepito nel mondo "misurando" parametri di base come economia, ambiente, efficacia delle politiche dei rispettivi governi. L'Italia sconta in termini di reputazione una situazione paradossale: è considerata molto meglio all'estero che non internamente. Mentre a livello globale la sua reputazione "vale" 71, nella percezione degli italiani la sua reputazione "vale" solo 57. Lo ha accertato il Reputation Institute, l'istituto americano che da anni "misura" la reputazione dei singoli Paesi. L'Italia, nella classifica 2016 è al 12/mo posto e rispetto allo scorso anno è cresciuta di quattro punti in termini di reputazione (era a 67, ora è valutata 71). Tuttavia sul piano interno questo valore scende a 57. "Rileviamo da anni una situazione paradossale per l'Italia: la reputazione che godiamo all'estero è nettamente superiore a quella che gli italiani attribuiscono al loro Paese - ha commentato Michele Tesoro, managing director di Reputation Institute Italia -. Gli investimenti stranieri in Italia che si stanno intensificando confermano il dato. I capitali stranieri considerano il Paese e le sue aziende come qualcosa sul quale scommettere, mentre l'attitudine dei capitali nostrani sembra, in larga parte, di segno opposto. Dal punto di vista della classifica, l'Italia ha la possibilità di crescere ulteriormente tanto da rientrare nella top 10. Questo a patto di una rinnovata attenzione ai suoi beni culturali e paesaggistici e di una conferma della stabilità politica e del percorso di riforme avviato".
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