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MILANO. Sala-Parisi, scambio di accuse anche sul Cav

MILANO. Sala-Parisi, scambio di accuse anche sul Cav

Giuseppe Sala

Lo stato di salute di Silvio Berlusconi, operato ieri al cuore al San Raffaele, entra negli ultimi giorni di campagna elettorale per il sindaco di Milano, dove Stefano Parisi e Beppe Sala cercano di convincere gli ultimi indecisi a votarli. Lo scontro è su tutto: case popolari, periferie, legalità e nomi della giunta sono diventati terreno di battaglia, ma anche sul cavaliere.

"Oggi Sala ha inviato una mail agli elettori, che indirettamente è arrivata anche a me - interviene Parisi - dove dice cose non vere su di me e mi mette in bocca parole che non ho mai detto". "Sala - ha aggiunto a Matrix - dice che voglio abolire area C, che voglio privatizzare scuole di infanzia e centri per disabili ma non è vero. Ma la cosa più sgradevole è che l'ha fatto utilizzando la faccia di Silvio Berlusconi che adesso si trova in ospedale: la politica quando trascende in questo modo, dà segnale di nervosismo".

"Io parlo di politica e programmi se tu vuoi continuare su questi toni, fai pure. Sei tu che citi Berlusconi e usi la sua malattia, non io" gli ha risposto Sala che dopo l'endorsement di Adriano Celentano, ha incassato l'appoggio anche di Umberto Veronesi L'oncologo oggi ha fatto un appello ai milanesi a votare per il candidato di centrosinistra.

Parisi non è entrato nel gioco dei nomi della ipotetica nuova giunta (smentendo anche di aver voluto coinvolgere Enrico Ruggeri). E anzi ha attaccato Sala che ha annunciato il coinvolgimento di Emma Bonino, per le relazioni internazionali, e di Linus, che comunque non sarà assessore. Nomi "un po' buttati lì"" con un "uso strumentale" dei nomi.

Ormai la città si sta schierando. La lista di Alternativa municipale ha deciso di lasciare libertà di voto (ma con un comunicato di apprezzamento per le aperture di Parisi). Basilio Rizzo, che era candidato della lista di sinistra Milano in comune, annuncerà il suo voto personale venerdì, senza dare quindi indicazioni ad altri. Per lui Sala e Parisi sono "due allenatori che hanno lo stesso schema di gioco, le squadre sono differenti" ma pare impossibile che lui possa tifare per quella di destra. Proprio sulle squadre anche oggi i due candidati si sono scontrati. Il centrosinistra ha continuato chiedere a Parisi di fare i nomi della giunta convinto che debba risolvere problemi di spartizione. Parisi ha assicurato di non aver ricevuto pressioni dai partiti. E ha spiegato che farà la squadra in una settimana una volta eletto, con alcuni 'esperti' che vengono dalla politica (meglio dei "neofiti") scelti fra le rose di nomi che gli daranno i partiti, ma soprattutto con persone "indipendenti" e "competenti" che non saranno "nomi di bandiera". Insomma la responsabilità sarà tutta sua. E non è un caso che domani, alla festa di chiusura della campagna elettorale al Fabrique parlerà solo lui. Non Matteo Salvini, non Mariastella Gelmini o qualche altro big dei partiti che lo appoggiano.

Terreno di battaglia sono anche la situazione delle case popolari e le periferie. E' qui che il centrosinistra deve cercare di aumentare i consensi. E Sala ha annunciato che terrà la prima giunta non a palazzo Marino ma al Giambellino, per poi farne ogni mese una in un quartiere diverso. "Una boutade elettorale" secondo Parisi, che ha accusato Pisapia di aver dimenticato le periferie per cinque anni. "Straparla" gli ha risposto il sindaco uscente.

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