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20 Aprile 2016 - 16:45
Corte dei Conti
Confermato dalla Cassazione il giudizio di "inidoneità" all'insegnamento di un professore di matematica del liceo scientifico 'Carlo Cattaneo' di Torino che dopo anni di insegnamento non sopportava più lo stress della docenza e, quando gli alunni erano un po' troppo vivaci o c'erano imprevisti, perdeva il controllo per via di un disturbo della personalità che lo faceva reagire in modo non consono al suo ruolo. Senza successo il 'prof di mate' ha fatto ricorso alla Suprema Corte contro la dichiarazione di "inidoneità permanente ed assoluta alle mansioni proprie della sua qualifica" adottata dall'Ufficio scolastico Regionale del Piemonte nel 2008 e recepita dal Tribunale del lavoro di Torino e poi anche dalla Corte di Appello nel 2012.
Nella sua memoria difensiva, il docente ha sostenuto che "i disturbi comportamentali evidenziati dai consulenti tecnici non impediscono in astratto lo svolgimento dell'attività di docenza e consentirebbero il suo svolgimento in un ambiente rilassato e privo di contrasti e stress, ove adeguatamente regolato con opportuni interventi della dirigenza dell'Istituto".
I supremi giudici gli hanno risposto che la sua tesi della "nocività dell'ambiente scolastico di riferimento", ossia il liceo 'Cattaneo', è solo un suo punto di vista, una "mera considerazione soggettiva" che "non tiene conto che il giudizio di merito della Corte di Appello è frutto di corpose acquisizioni istruttorie e medico legali". Nel respingere il ricorso del 'prof' la Cassazione sottolinea che in questo tipo di controversie, nonostante l'attribuzione di personalità giuridica agli istituti scolastici, l'unico ente abilitato a costituirsi in giudizio è il Ministero dell'Istruzione e dell'Università in quanto "il rapporto organico con il personale docente intercorre non con il singolo istituto ma con l'Amministrazione della pubblica istruzione". In sostanza il liceo 'Cattaneo' non avrebbe dovuto essere parte in causa e, infatti, in appello era stato 'estromesso'.
Nel frattempo l'insegnante, che adesso ha sessantasei anni, è andato in pensione.
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