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ROMA. Fuga da urne,in 7 capoluoghi persi 1,1 mln eletti

ROMA. Fuga da urne,in 7 capoluoghi persi 1,1 mln eletti

elezioni

L'Italia, che è sempre stata un Paese ad alta partecipazione al voto, sta subendo negli ultimi anni una vera e propria 'emorragia' di elettori. Più di un milione e centomila quelli che si sono persi per strada alle ultime tre tornate amministrative solo nelle sette città capoluogo di regione dove si andrà a votare alle comunali di giugno 2016: Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste. Lo rileva una elaborazione del Censis, che ha indagato anche qual è il profilo del sindaco ideale secondo gli italiani: serio, competente, giovane e non politico di professione.

Dal confronto dei votanti che si sono recati al seggio nelle ultime tre elezioni comunali emerge che alle ultime amministrative a Roma hanno votato 572.000 elettori in meno (-31,5% tra il 2001 e il 2013), 225.000 in meno a Milano (-25% tra il 2001 e il 2011), 166.000 in meno a Torino (-26,1% nello stesso periodo), 89.000 in meno a Napoli (-15,4% nello stesso periodo), 46.000 in meno a Bologna (-17,5% nel periodo 2004-2011), 20.000 in meno a Cagliari (-16,9% tra il 2001 e il 2011), 20.000 in meno a Trieste (-16,2% nello stesso periodo).

Dopo la grande stagione dei sindaci, inaugurata con l'elezione diretta e la forte personalizzazione delle candidature, secondo il Censis è subentrata una fase di disillusione con un'impennata dell'astensionismo. A Roma si è passati da un'affluenza del 79,4% del 2001 al 52,8% nel 2013; a Milano c'è stato un calo del 14,7%, dall'82,3% al 67,6%; a Torino c'è stato un crollo dall'82,6% al 66,5%; a Napoli si passa dal 68,2% al 60,3%; a Bologna dall'81,8% al 71,4%; a Cagliari dal 79,1% al 71,4%; a Trieste dal 64,2% al 56,7%.

Chiunque diventerà sindaco, comunque, dovrà confrontarsi con una percezione degli italiani per cui la vivibilità nel proprio territorio rispetto a un paio di anni prima è peggiorata per il 60%, rimasta uguale per il 26%, migliorata solo per il 13%.

Secondo un'indagine del Censis, per il 69,5% degli italiani il profilo ideale del primo cittadino richiede serietà, credibilità e affidabilità. Per il 35% al primo posto viene la competenza amministrativa e gestionale. Per il 14% l'aver ma0turato una esperienza professionale fuori dall'ambiente politico. Per un ulteriore 14% il sindaco deve essere giovane, energico e con voglia di fare. Per il 9% non deve essere stato coinvolto con la                 politica del passato. E solo per il 7% il sindaco ideale dovrebbe avere esperienza politica. L'antipolitica, o meglio il 'no' a sindaci con un passato in politica, è leggermente superiore tra i laureati (12%). Al contrario, la predilezione per il 'politico di professione' è leggermente superiore tra gli ultrasessantacinquenni (10%) e i residenti nelle regioni meridionali (8%).

Nelle grandi città (con più di 500.000 abitanti) è più forte che altrove la richiesta di un sindaco che sia una persona seria, credibile e affidabile (il 77% del campione), e deve essere competente in materia amministrativa e gestionale (42%).

Differenze decisive sul profilo ideale del sindaco si registrano tra le persone in relazione al titolo di studio. I laureati più degli altri insistono sulla serietà e affidabilità (77,5%), e sulla competenza amministrativa e gestionale (45%). Mentre le persone con titolo di studio più basso (fino alla licenza elementare) sono più delle altre orientate a votare candidati giovani e volti nuovi (19%).

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