Tosi da una parte Bossi dall'altra. Il giovane sindaco di Verona che ambisce a guidare il centrodestra post berlusconiano e l'anziano senatur che vorrebbe riprendersi la sua creatura. Il congresso della Lega Nord, in programma il 15 dicembre, promette scintille. Tosi scioglie la riserva e annuncia che è pronto a scendere in pista, con l'obiettivo di "unire tutti, tranne Bossi". Il vecchio fondatore del Carroccio, per il sindaco di Verona, è poco più di un reperto di folclore: "Faccia quello che vuole, non mi interessa". L'ambizione di Tosi è quella di ricompattare e svecchiare il pianeta leghista. Oltre che il vecchio leone Bossi, che farà di tutto per fermare la sua ascesa, potrebbe trovare sulla sua strada anche Matteo Salvini, il segretario lombardo che ha avuto l'appoggio esplicito di Maroni ma che non si è ancora ufficialmente candidato. Cosa che ha invece fatto Gianluca Pini, vicecapogruppo alla Camera e segretario dell'Emilia Romagna. Tosi, parlando con l'ANSA, spiega che il suo obiettivo è quello di evitare la frantumazione leghista. "L'importante è l'unità, se si riuscirà a realizzarla su un altra persona non avrei problemi a farmi da parte", dice Tosi. Del resto il suo obiettivo principale resta quello di ottenere le primarie del centrodestra, vincerle e sfidare Renzi per la guida del governo. La battaglia dentro la Lega, per lui, è solo una tappa verso questo più ambizioso traguardo. A contrastarlo troverà un Bossi per niente disposto a farsi mettere definitivamente in pensione. L'ex leader carismatico della Lega, ridimensionato dagli scandali ma non ancora domo, liquida le ambizioni del sindaco di Verona con un'alzata di spalle: "Non unisce proprio nessuno, vada per la sua strada. Io sono l'unico che puo' salvare la Lega". Per Bossi il requisito essenziale che deve avere il segretario che subentrerà a Maroni (il quale ha deciso di concentrarsi sul suo lavoro di governatore della Lombardia) è di "essere amato dalla gente". Il suo programma punta a ridare visibiltà alle camice verdi: "Bisogna riattivare la Lega che si e' spenta e riorganizzarsi sul territorio perche' molti hanno perso fiducia e speranza". Ma nella Lega c'è chi guarda già oltre e prevede che da qui al 15 dicembre molte cose cambieranno: e si parla già di Giancarlo Giorgetti come possibile nome di mediazione, capace di tenere insieme tutte le diverse anime leghiste.
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