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18 Aprile 2016 - 19:06
E' stato espulso venerdì, dopo essere stato mandato alcune ore al Cie di Torino, un tunisino irregolare controllato il giorno prima a Bologna da una volante della Polizia. Dalle verifiche sul cellulare dello straniero, 25 anni, senza precedenti penali, era emerso un riferimento ad attentati di matrice jihadista e in una perquisizione sono stati trovati biglietti della metropolitana di Parigi e una mappa, con alcune stazioni cerchiate.
L'uomo, che aveva cinque telefoni, è stato portato in questura per approfondimenti e, sentito dalla Digos, non avrebbe fornito spiegazioni. Mentre si stavano cercando riscontri sull'autenticità del suo passaporto, e non potendolo trattenere più di 24 ore come fermo per l'identificazione, si è cercato un Cie per ospitarlo: l'unica struttura disponibile sarebbe stata a Caltanissetta. Nel frattempo, risolte le questioni sui documenti, nei suoi confronti il questore ha potuto emettere un decreto di espulsione. Ma, a quel punto, il primo aereo utile da Bologna per la Tunisia sarebbe decollato dopo 12 ore: motivo per cui è stato mandato 'in appoggio' al Cie torinese, prima che l'ordine venisse eseguito. Negli scorsi mesi il procuratore aggiunto Valter Giovannini aveva segnalato alcune problematiche legate alla chiusura del Cie di Bologna, come ad esempio l'assenza di un luogo in cui trattenere le persone identificate e gravate da espulsione: in questi casi, "non infrequenti - aveva detto - se il volo per il rimpatrio non è immediatamente disponibile da Bologna, le persone dovrebbero essere accompagnate in altri scali, anche molto lontani, per essere imbarcati in poco tempo. Il problema, serissimo, nasce quando i voli sono disponibili dopo uno o due giorni". In altri casi, aveva ricordato, le persone vengono rilasciate, con un generico invito a ripresentarsi dopo 24 ore per ottemperare all'espulsione.
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