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MILANO. Confalonieri attacca Stampa-Repubblica, 'nozze nulle'

Il presidente Mediaset Fedele Confalonieri va all'attacco sulle nozze Stampa-Repubblica. Con la fusione, il nuovo gruppo "va al 23% del mercato, quindi il contratto dovrebbe essere nullo - afferma -. Non si tratta di una questione di Antitrust, come per Mondadori e Rizzoli, qui è la legge dell'editoria e non ha detto niente nessuno". A stretto giro il presidente Exor e Fca John Elkann reagisce da Amsterdam: "Non commento - dice -. Abbiamo annunciato l'intenzione di avviare la fusione in accordo con tutte le autorità. Il processo ha la durata di un anno".

Itedi (Stampa e Secolo XIX) e il gruppo l'Espresso (tra i quotidiani, oltre Repubblica, ha 17 testate locali) hanno annunciato a inizio marzo la firma di un memorandum d'intesa sulla fusione, prevedendo i contratti definitivi entro fine giugno e il perfezionamento nel primo trimestre 2017. L'attesa, da quanto filtrato, è comunque che alla firma dei contratti le soglie di legge saranno rispettate.

Quanto all'Ops di Urbano Cairo su Rcs, per Confalonieri, "è una buona cosa. Ho un'ottima considerazione di Cairo. E' un imprenditore e ha una bella esperienza: nel suo track record c'è anche che ha messo a posto una tv che andava maluccio. Sa fare l'editore ed è indipendente, anche se ultimamente è andato un po' a sinistra". Insomma, "può fare un eccellente lavoro".

Elkann si è schierato invece sul fronte del consiglio di amministrazione Rcs, perplesso sui valori 'significativamente a sconto' dell'offerta e sulle richieste alle banche: "abbiamo partecipato alla nomina del Cda e riteniamo che la società abbia un consiglio che si è espresso in modo chiaro", ha detto Elkann.

Dal fronte Intesa, intanto, il presidente di gestione Gian Maria Gros-Pietro ha ribadito che l'istituto è sul fronte Cairo.

E' "un'ottima cosa", "un'operazione di mercato che ci piace perché viene da un imprenditore del settore, che conosce il mestiere, e che vuole prendersi carico del gruppo. Noi che siamo il primo creditore di Rcs non possiamo che essere contenti, se poi ci saranno offerte migliori le valuteremo".

Dall'assemblea Fca intanto è arrivato il via libera all'uscita da Rcs con la distribuzione ai propri soci delle azioni nel gruppo editoriale, il 16,7% del capitale. I titoli saranno girati agli azionisti Fca il 4 maggio (per le azioni depositate su Monte Titoli, ovvero in Italia) e tra il 5 e il 17 maggio per quelle a Wall Street. Verranno però vendute sul mercato le azioni Rcs destinate ad azionisti Fca negli Usa (su clearing Dtc) che non comunicheranno un intermediario su Monte Titoli dove farsi accreditare le azioni Rizzoli e i proventi verranno quindi rigirati loro pro quota. Si preannuncia così un potenziale flusso di quote Rcs cedute da Fiat, ben oltre le attese iniziali (già Exor ha detto di voler cedere in quote frazionate il 5% di Rcs che riceverà). L'impatto si capirà solo a distribuzione completata. Considerando però i volumi di scambio degli ultimi 30 giorni (17,5 milioni le Fca trattate a Piazza Affari, 4,6 milioni sul Nyse), e del tutto per approssimazione, la quota potenziale Rcs che già da metà maggio potrebbe venir ceduta direttamente da Fiat arriva fino al 4,4%.

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