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07 Aprile 2016 - 16:23
Piero Fassino
"I Comuni necessitano di ricevere indicazioni chiare e tempestive sui comportamenti da tenersi nelle more della revisione del Dpcm 159/13 (Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'Indicatore della situazione economica equivalente) al fine di evitare eventuali contenziosi e l'interruzione dell'erogazione delle prestazioni". E' quanto scrivono il presidente dell'Anci Piero Fassino e il delegato al Welfare e Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, in una lettera inviata al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti.
Ma quelli chiesti da Fassino e Vecchi non sono solo chiarimenti, infatti "è altresì indispensabile - aggiungono - che la gestione della fase transitoria sia uniforme, chiara e preveda la copertura dei costi in capo ai Comuni per gli eventuali effetti retroattivi delle sentenze sia riguardo alle richieste di restituzione delle compartecipazioni eventualmente pagate dai cittadini, nonché di rimborso per il mancato accesso per prestazioni sociali agevolate. In prospettiva - sottolineano - riteniamo che l'impatto delle sentenze richieda, al fine del mantenimento degli equilibri complessivi e degli obiettivi di equità dello strumento Isee, una rivalutazione dei meccanismi di calcolo, anche al fine di garantire - affermano Fassino e Vecchi - la sostenibilità per i Comuni nell'erogazione dei servizi ed evitare aumenti compensativi delle compartecipazioni".
"Raccogliendo dai territori esperienze e indicazioni relative a questo primo anno di applicazione del nuovo Isee - affermano ancora Fassino e Vecchi - riteniamo che il percorso di revisione del Dpcm 159, che ci auspichiamo si attivi a breve e con un forte coinvolgimento dei Comuni, vada collocato inoltre all'interno di una più vasta riflessione sulle regole dell'integrazione socio-sanitaria, sui Livelli Essenziali, prevedendo il recupero dei contenuti della L. 328/00 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) e la individuazione di quelli annunciati dalla Legge delega sulla povertà, in corso di approvazione".
In particolare, secondo l'Anci, "è necessario promuovere una sostanziale revisione del sistema di calcolo dell'indicatore almeno relativamente all'Isee socio-sanitario residenziale, prevedendo - rilevano - una maggiore rilevanza del patrimonio mobiliare e immobiliare e la destinazione diretta e integrale dell'indennità di accompagnamento e di altri emolumenti destinati all'assistenza e alla cura di soggetti disabili e non autosufficienti al pagamento della quota sociale".
"Riteniamo inoltre opportuno - concludono Fassino e Vecchi - definire in modo migliore gli spazi di discrezionalità degli enti erogatori, in particolar modo il concetto di criteri ulteriori di selezione dei beneficiari e la possibilità di definire un nucleo estratto per particolari prestazioni, come nel caso dell'accesso alle graduatorie per l'edilizia residenziale pubblica/Erp". Da qui la richiesta di un intervento urgente del ministro, "data la complessità della situazione rappresentata e per poter offrire una risposta ai Comuni che versano in una situazione di incertezza che non può che ripercuotersi sulle comunità".
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