AGGIORNAMENTI
Cerca
05 Aprile 2016 - 19:03
Piero Lacorazza
"Se Renzi dice di chiedere alle Regioni sul costo dei 300 milioni rispondiamo agevolmente: si poteva fare l'election day per risparmiare". Lo dice Piero Lacorazza (Pd), presidente del Consiglio regionale della Basilicata, capofila delle Regioni referendarie.
Non era complicato verificare un precedente, bastava mettere in un motore di ricerca 21/22 giungo 2009. Non si è voluto fare, non si è voluto dare tempo per la campagna referendaria. Perché? Il Presidente Renzi, che avrebbe dovuto essere terzo poiché è lo stesso governo che propone la data per la consultazione, dichiara: spero che il referendum fallisca perché si perderebbero 11 mila posti di lavoro. Servirebbe un Consiglio dei Ministri per scegliere la priorità dell'ambiente, della salute, della tutela dei nostri mari e delle nostra terra ma soprattutto per mettersi d'accordo con il Ministro Galletti che nei giorni scorsi ha dichiarato che sono una settantina gli addetti che spingono il bottone di piattaforme che operano in remoto. Infine il Presidente Renzi dovrebbe esprimersi sulla condivisione o meno della strategia energetica Monti-Passerà- Clini che - conclude Lacorazza - prevede il raddoppio di produzione di gas e petrolio nel nostro Paese".
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.