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21 Marzo 2016 - 10:02
Dopo 16 anni di zig-zag sulle piste di tutto il mondo, la conferenza d'addio all'attività agonistica è stato per Max Blardone probabilmente lo slalom più difficile della sua carriera. Nell'ultimo gigante della Finali di St.Moritz, il 37enne di Domodossola ha chiuso al 15/o posto ma la sua storia, i suoi successi hanno oggi rubato la scena anche a chi - come i tre francesi che hanno occupato tutto il podio - oggi ha trionfato sulla pista svizzera del Canton Grigioni.
Max Blardone ha avuto il compito gravoso di far dimenticare Alberto Tomba. E sulle piste qualche volta ci è riuscito: anche lui è stato un pezzo della storia dello sci azzurro fatta di 7 vittorie e 25 podi in 153 apparizioni in Coppa del mondo, un 8/o posto come miglior piazzamento (su tre partecipazioni) alle Olimpiadi a Salt Lake City nel 2002 e due quinti posti nei Mondiali di St. Anton 2001 e Val d'Isère 2009, che lo promuovono fra i più forti gigantisti nella storia dello sci azzurro. "Non sembra possibile dopo 16 anni che sia giunto questo momento - le sue prime parole - Dopo una lunga carriera è arrivato il momento di lasciare. Certamente non è facile ma il mio fisico mi dice che è giusto anche se sono ancora competitivo come dimostra il podio di febbraio a Naeba. Sono contento di avere conquistato il 3/o posto in Giappone perché sono riuscito a dedicarlo alla mia famiglia, credo sia stato il podio più importante della carriera. Ho avuto la fortuna di gareggiare al fianco di campioni assoluti come Von Gruenigen, Raich, Pinturault, Hirscher e i norvegesi, penso di avere dato il mio contributo alla causa. Nel corso degli anni ho commesso probabilmente qualche errore, probabilmente a causa di qualche spigolosità nel mio carattere, ma l'ho fatto perché sono sempre stato scrupoloso". Per il futuro, Bladone dice di "avere tanti progetti, ad esempio la creazione di una scuola di sci, oppure rimanere ancora in questo mondo per dare qualche consiglio ai giovani". Esordio in Coppa del mondo a Soelden nel 2000, nel 2004 arriva il primo podio a Flachau, mentre l'anno successivo Blardone sale per la prima volta sul gradino più altro ad Adeldoden. Un anno dopo ha ottenuto il primo dei suoi tre successi in carriera sulla Gran Risa in Alta Badia.
Anche il presidente federale Flavio Roda non ha fatto mancare il suo saluto a Blardone: "Devo fare tantissimi complimenti a Max per tutto quello che ha fatto. Ho avuto la fortuna di essere presente alla sua prima e anche all'ultima riunione della squara, lui cominciò in un momento difficile per lo sci italiano che seguiva al ritiro di Alberto Tomba, il suo contributo ha permesso alla nostra nazionale di tornare subito al vertice pure in questa disciplina, gli auguro il migliore futuro possibile".
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