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18 Marzo 2016 - 16:16
Maserati
Una manifestazione, lunedì, davanti ai cancelli dello stabilimento della Maserati a Modena e due ore di sciopero per far sentire la preoccupazione dei lavoratori della casa del Tridente riguardo il futuro della struttura emiliana anche alla luce delle parole del numero uno di Fca e Ferrari, Sergio Marchionne che, ieri, all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha spiegato che sotto la Ghirlandina si concentrerà la produzione dell'Alfa 4C e solo di vetture particolari Maserati.
"Di fatto", scrive in una nota il segretario della Fiom di Modena, Cesare Pizzolla, le dichiarazioni di Marchionne "sanciscono il funerale della produzione di auto a marchio Maserati a Modena. Marchionne ha detto che a Modena non è possibile fare grandi numeri di auto a marchio Maserati e che qui si concentrerà la produzione dell'Alfa 4C e solo vetture particolari Maserati. Ciò - aggiunge - conferma le preoccupazioni che la Fiom esprime da tempo sulla riduzione del core business produttivo a Modena delle attività Maserati".
Quindi, prosegue Pizzolla, "la domanda che pongo alle istituzioni, a Fim-Cisl, Uilm-Uil e Fismic e alla cittadinanza tutta, è questa: possiamo rassegnarci alla fine di un marchio storico così strettamente legato al territorio modenese? La Fiom/Cgil non si vuole rassegnare e ha indetto per la giornata di lunedì 21 marzo (primo giorno di cassa integrazione ordinaria) una manifestazione per i cassintegrati e due ore di sciopero per coloro che non sono coinvolti nella cassa integrazione".
La Fiom, conclude la nota, "fa appello a tutte le forze politiche sindacali e sociali che hanno a cuore il mantenimento della produzione a marchio Maserati a Modena, di farsi parte attiva affinché questo territorio non perda un brand così importante e che potrebbe avere, tra gli altri, effetti negativi anche su tutte quelle imprese che lavorano in simbiosi con Maserati".
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