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MODENA. Ferrari: Marchionne, "nessuno la porterà mai via da dove è nata"

MODENA. Ferrari: Marchionne, "nessuno la porterà mai via da dove è nata"

Sergio Marchionne

Nonostante la Ferrari sia stata quotata in Borsa "per assicurarle un profilo internazionale, renderla più attraente per gli investitori di tutto il mondo, darle prospettive ancora più solide", il Cavallino rampante non si sposterà dall'Emilia, dove ha le sue radici. Lo ha detto in un passaggio della sua lectio magistralis all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Modena e Reggio Emilia, l'amministratore delegato di Fca e presidente di Ferrari, Sergio Marchionne.

"Quel che Ferrari sta facendo - ha spiegato - è diventare più forte, più consapevole del proprio valore e delle proprie capacità. Ma se c'è una cosa che posso garantirvi è che questa terra è e resterà il punto di riferimento anche per la Ferrari di domani. La vera forza della Ferrari sta proprio dove è nata e dove si è creata la leggenda. E nessuno la porterà mai via da qui". 

A giudizio del manager italo-canadese "la Ferrari è Modena ed è Maranello. L'avete sempre considerata vostra, come un patrimonio collettivo di questa terra, non è facile per un'azienda riuscire a costruire un legame così forte con il territorio e con le comunità in cui lavora: è il sogno di qualunque imprenditore".

Tuttavia, ha sottolineato ancora Marchionne, ciò "significa che ogni cambiamento è vissuto con particolare intensità e con una partecipazione emotiva non comune. Sarei un ingenuo se non sapessi che la quotazione di Ferrari in Borsa non è stata accolta con le fanfare qui a Modena. E' una di quelle rivoluzioni epocali alle quali non siamo preparati, è la reazione di fronte ad un figlio che diventa grande, quando si comincia a pensare che se ne stia andando per la propria strada, che in qualche modo ci stia lasciando: sono venuto a dirvi che non è così".

Quindi, ha concluso, "se abbiamo deciso di portare la Ferrari in Borsa è per assicurarle un profilo internazionale, renderla più attraente per gli investitori di tutto il mondo, darle prospettive ancora più solide. Quello che Ferrari sta facendo è diventare più forte, più consapevole del proprio valore e delle proprie capacità".

"Vi posso garantire che faremo tutto il possibile per rispettare la nostra storia di team più vincente nella Formula 1. Abbiamo un unico vero obiettivo davanti a noi: riportare il titolo a Maranello. Non so quando succederà, ma voglio assicurarvi che noi ci proveremo da subito". Lo ha detto in un passaggio della sua lectio magistralis all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Modena e Reggio Emilia, l'amministratore delegato di Fca e presidente di Ferrari, Sergio Marchionne, alla vigilia della nuova stagione di Formula 1 che partirà domenica in Australia.

Fiat e Chrysler "sono la prova vivente che anche per un'azienda è sempre possibile cambiare radicalmente e rinascere". Lo ha detto, durante la sua lectio magistralis all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Modena e Reggio Emilia, l'amministratore delegato di Fca e presidente di Ferrari, Sergio Marchionne.

Parlando alla platea, il manager italo-canadese ha poi spiegato che "tra poco saranno 12 anni da quando mi hanno chiamato alla guida della Fiat. Un'azienda che era rimasta immobile per tanto, troppo tempo, è passata negli ultimi anni attraverso cambiamenti epocali, che ne hanno ridefinito la fisionomia. Alle spalle di Fca - ha argomentato ancora - ci sono le storie centenarie di Fiat e Chrysler. Due aziende molto diverse dal punto di vista geografico e culturale, ma con un tratto comune: entrambe sono la prova vivente che anche per un'azienda è sempre possibile cambiare radicalmente e rinascere". 

A giudizio di Sergio Marchionne "12 anni fa erano tutti d'accordo sul fatto che la Fiat non avesse grandi chance. La tesi generale era che nel giro di qualche anno, se non prima, sarebbe scomparsa dal panorama automobilistico mondiale. Si era come scatenata una gara sulla migliore 'cronaca di una morte annunciata'. Chrysler non era in una situazione molto diversa - ha aggiunto -: nessuno ci avrebbe scommesso un dollaro nel 2009". E invece le prospettive per le due società sono cambiate.

A chi chiede come sia stato possibile, ha puntualizzato Marchionne, "la risposta più semplice che posso darvi è che ho rimosso la struttura gerarchica e verticale che governava entrambe, ho distribuito poteri ed autonomia decisionale e, soprattutto, ho spostato il focus sulla selezione e sullo sviluppo dei leader". 

La figura di Marco Biagi "ricorda a tutti noi che ci saranno sempre forze di resistenza al cambiamento, più o meno barbare. Ma ci ricorda anche che il miglior modo per onorare la sua memoria è continuare a portare avanti un pensiero riformatore, fare ogni sforzo possibile perché le nostre aziende, le nostre università e il nostro paese restino in prima fila, competitivi e al passo con il mondo reale". Lo ha detto l'amministratore delegato di Fca e presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, in un passaggio della sua lectio magistralis all'inaugurazione dell'Anno accademico dell'Università di Modena e Reggio Emilia, tenuta proprio all'interno della Fondazione dedicata al giuslavorista ucciso a Bologna dalle nuove Br.

"Quest'auditorium, il nome che porta - ha sottolineato il manager italo canadese - sono insieme un monito e una bandiera".

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