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23 Febbraio 2016 - 16:11
Cattive abitudini prima di andare a letto, come l'uso di pc e tablet o la televisione accesa, ma anche sonno interrotto passando dal lettone dei genitori a quello proprio: sono questi alcuni degli esempi portati dai medici e pediatri riuniti per parlare del progetto "Ci piace sognare", che ha valutato le caratteristiche del sonno nel bambino e nell'adolescente.
Uno studio voluto dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) e dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (Sicupp). Il progetto è nato per indagare la durata del sonno e le abitudini individuali e familiari in una popolazione di età compresa tra 1 e 14 anni, evidenziando, tra l'altro, le differenze tra le varie regioni italiane.
"Centoundici pediatri italiani coinvolti, 2.030 bambini esaminati tra Nord, Centro e Sud - ha spiegato Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps - con il duplice scopo di raccogliere dati finora mancanti e fornire materiale educativo ai genitori sulle corrette abitudini al sonno nelle varie età pediatriche".
Nel 2015 la National Sleep Foundation (NSF) americana ha aggiornato le proprie raccomandazioni sulla durata del sonno nelle varie età pediatriche, stilando un breve vademecum: si dovrebbe dormire tra le 11 e le 14 ore tra 1 e 3 anni, 10-13 ore tra 3 e 5 anni, 9-11 ore tra 6 e 13 anni.
Dai dati del Progetto emerge poi che solo il 68,4% dei bambini tra 1 e 14 anni dorme in modo adeguato secondo le più recenti raccomandazioni, con una percentuale maggiore al Nord (72,9%) rispetto al Sud (62,8%) e in generale più bassa tra 10 e 13 anni (51,7%).
Ma quali sono le principali abitudini per addormentarsi? Tv, videogiochi, tablet e PC la fanno da padroni. "Ciò che emerge - ha sottolineato Marina Picca, Presidente Sicupp - è che si legge davvero poco: basti pensare che il 65% dei bambini nella fascia d'età compresa tra i 3 ed i 4 anni utilizza la TV o un altro video per dormire. Percentuale che scende vertiginosamente al 48%, quando si tratta di sfogliare le pagine di un libro".
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