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23 Febbraio 2016 - 16:00
Dall'arsenico al cromo, dal piombo al mercurio, il suolo agricolo del Sud Europa è pieno di metalli pesanti, e l'Italia non fa eccezione. Secondo il rapporto del Joint Research Center della Commissione Ue di Ispra (Varese) e della Fao, pubblicato dalla rivista Environment International, per tutte le sostanze chimiche analizzate c'è qualche zona italiana con valori preoccupanti.
Lo studio si basa su oltre 22mila campioni di terreno collezionati in tutto il continente, analizzati alla ricerca di dieci metalli pesanti. "La parte nord est dell'Europa e quella centro-orientale sono meno affette - scrivono gli autori, tra cui l'italiano Luca Montanarella - mentre molti dei campioni in Europa occidentale e nel Mediterraneo hanno concentrazioni più alte della soglia di 'preoccupazione'".
Secondo la mappa realizzata dai ricercatori, nel nostro paese Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia hanno un valore preoccupante di almeno un metallo nel 90-100% dei campioni analizzati. Ma anche le regioni con meno metalli, Sicilia, Sardegna e Calabria, ne hanno almeno uno nel 50-60% dei casi.
Se si guarda al singolo metallo, livelli di arsenico tali da richiedere ulteriori indagini sono stati trovati in Italia, Francia e Spagna, mentre per quanto riguarda il cromo, l'analisi afferma che Piemonte, Lorena-Alsazia, Macedonia occidentale e Grecia centrale hanno valori che rischiano di compromettere la salute. L'Italia è citata anche fra i paesi con alti livelli di mercurio, rame, piombo e antimonio.
"La grande maggioranza del terreno agricolo europeo può essere considerato adeguatamente sicuro - concludono gli autori -, ma il 6,24%, 137mila chilometri quadrati, dovrebbe essere analizzato accuratamente per eventuali decontaminazioni".
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