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FIRENZE. Fisco: frode da 95 mln;scoperta famiglia prestanome a Napoli

FIRENZE. Fisco: frode da 95 mln;scoperta famiglia prestanome a Napoli

C'è anche una famiglia di "prestanome di professione", che ospitava la sede legale di alcune cooperative e Srl nella propria casa ai quartieri spagnoli di Napoli, nell'inchiesta di Procura di Firenze e Guardia di finanza con cui è stata scoperta la maxi frode al fisco da 95 milioni di euro in attività di facchinaggio, gestione merci e servizi alberghieri nel Lazio, in Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta. Durante le indagini, proseguite dal 2006, è stato individuato un 82enne pensionato napoletano che ricopriva molte cariche societarie di aziende con fatturati milionari. Alla sua morte i familiari hanno proseguito l'attività di prestanome.

Tuttavia al centro della frode, ci sarebbero due commercialisti di Firenze che dal capoluogo toscano gestivano un complesso meccanismo di evasione, in particolare dell'Iva, basato su false fatturazioni, spiega la Gdf, derivanti da un utilizzo distorto di due consorzi, di sette fra cooperative e Srl. 

I due consorzi, amministrati da due coniugi di Vercelli, erano al vertice di una piramide che si aggiudicava importanti commesse da clienti privati - estranei all'inchiesta - e riassegnavano in subappalto alle cooperative indagate i lavori aggiudicati per ottenere così le emissioni di fatture per "operazioni soggettivamente inesistenti nei confronti dei consorzi stessi".

In questo modo, durante gli anni, c'è stato uno scambio di fatture false per 95 milioni. Secondo gli investigatori i due consorzi svolgevano i lavori ottenuti dai clienti, mentre le cooperative esistevano per assecondare la frode attraverso meccanismi contabili gestiti dai due commercialisti, da stamani agli arresti domiciliari, insieme ai due coniugi di Vercelli e ad un quinto indagato che provvedeva all'organizzazione pratica e logistica delle attività.

La frode nel suo complesso ha fatto sottrarre al fisco ricavi per 44 milioni di euro, Iva per circa 22 milioni e altri debiti fiscali per 5,5 milioni. In tutto gli indagati a vario titolo sono 14.

Tra le accuse dell'inchiesta ci sono associazione a delinquere finalizzata a frodare il fisco, evasione fiscale, omessa dichiarazione dei redditi, omesso pagamento delle imposte, distruzione di documenti contabili, emissione di fatture false.

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