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15 Febbraio 2016 - 18:45
Rosy Bindi
"La Commissione Antimafia ha finora lavorato realizzando l'unità delle forze politiche nella lotta alle mafie. Lo dimostra l'approvazione all'unanimità di tutte le nostre relazioni e la larghissima condivisione della nostra attività d'inchiesta, che non ha mai trascurato di approfondire anche temi e fatti di attualità. Abbiamo offerto un contributo rilevante all'analisi della realtà e alla definizione di strumenti legislativi più efficaci per fronteggiare le novità del fenomeno mafioso. Evitiamo, come abbiamo fatto finora, che la battaglia contro le mafie che conduciamo con il lavoro della Commissione, si trasformi in un terreno di lotta tra partiti, in un mezzo di divisione politica. Perché solo le mafie ne avrebbero vantaggi". L'appello arriva dalla presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi (Pd).
Lo scontro il Commissione Antimafia si è acceso da quando è scoppiato il "caso Quarto" e soprattutto da quando Roberto Fico, del Direttorio M5S, è stato convocato in audizione dall'Antimafia, su decisione dell'ufficio di presidenza della Commissione.
Gli esponenti Cinque Stelle, da allora chiedono che in Antimafia vengano convocati l'attuale ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia, insieme ad altri ex sindaci della città e l'attuale primo cittadino Luca Vecchi, dopo quanto emerso dall'inchiesta Aemilia e l'arresto di Francesco Macrì, che nel 2012 vendette una casa al sindaco Vecchi.
I Cinque Stelle hanno anche organizzato sabato scorso a Reggio Emilia la "notte della trasparenza" contro le mafie, "per fare luce - hanno evidenziato - su 20 anni di appalti a Reggio Emilia". Hanno anche chiesto una Commissione d'accesso al Comune di Reggio Emilia, ma ne giorni scorsi il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha chiarito che "non ci sono i presupposti per l'insediamento di una commissione di accesso al Comune".
Oggi è andato in scena un nuovo scontro tra il Pd e il vicepresidente della Commissione Antimafia, Luigi Gaetti, M5S.
Per il capogruppo Pd in Antimafia, Franco Mirabelli, "è evidente che questa strumentalizzazione della Commissione Antimafia a fini politici, in sostanza per non aver mandato giù il caso Quarto, è incompatibile con il ruolo di vicepresidente della Commissione stessa, che Gaetti ricopre. Per questo porremo al più presto e molto seriamente la questione in ufficio di presidenza".
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