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09 Febbraio 2016 - 10:40
Ilva
A due giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse per l'acquisizione dei complessi aziendali di Ilva Spa, il Gruppo Marcegaglia fa un passo avanti nel salvataggio del Siderurgico finito in Amministrazione Straordinaria. Fonti vicine al quartier generale del gruppo di Gazoldo degli Ippoliti confermano all'ANSA la presentazione a breve, presso lo studio milanese del Notaio Carlo Marchetti, della manifestazione di interesse. Il termine scadrà il 10 febbraio alle 18.30 e solo allora si saprà con certezza quanti fra industriali, gruppi finanziari e assicurativi, fondi di investimento, sono pronti a salvare l'Ilva e con l'Ilva il siderurgico di Taranto, l'impianto più importante d'Europa.
Per lo stesso giorno i sindacati hanno indetto uno sciopero di quattro ore negli stabilimenti Ilva e dell'indotto, a Taranto, Novi Ligure, Racconigi e Marghera. A Taranto è prevista una manifestazione che ha ricevuto solidarietà anche dalla Confindustria locale. Non sciopereranno invece i lavoratori di Cornigliano che per primi hanno aperto le ostilità contro il decreto (ora legge) per la cessione dell'Ilva: "dopo quattro giorni di scioperi e manifestazioni prendiamo un po' il fiato, ma siamo pronti a ripartire" dice il segretario provinciale della Fiom di Genova, Bruno Manganaro.
Tornando al gruppo Marcegaglia, la cui proprietà è divisa fra i due fratelli Emma e Antonio (presidente e amministratore delegato), l'interesse del polo mantovano verso l'Ilva è noto da sempre. Durante la gestione commissariale di Gnudi avevano presentato una manifestazione di interesse riservandosi un ruolo di minoranza nella cordata con Arcelor-Mittal. In questa seconda tornata di manifestazioni di interesse il colosso Anglo-indiano è sembrato più defilato verso il dossier, salvo sorprese dell'ultima ora. Marcegaglia potrebbe presentarsi da solo, avviare la "due diligence" e poi proporsi come partner industriale nella cordata italiana di cui Cassa Depositi Prestiti ha già dichiarato di essere disposto a partecipare, con quota di minoranza.
Il gruppo Marcegaglia è fra i primi, se non il primo, dei grandi trasformatori dell'acciaio e dell'Ilva è sempre stato uno dei clienti strategici. Del resto tutte le imprese siderurgiche italiane hanno nel gigante Siderurgico di Taranto un fornitore di materia prima fondamentale e questo l'ha fatta diventare, per decreto, industria strategica di interesse nazionale. In questi giorni, accanto al nome Marcegaglia, ne sono stati fatti altri, quasi tutti italiani a partire da Arvedi, che come Margegaglia in passato aveva dimostrato interesse all'Ilva. Gli altri nomi circolati sono quelli di Eusider, Ottolenghi, Transteel e dei corani Posco. Dopo la presentazione delle manifestazioni di interesse, con le "due diligence" partirà la procedura e a fine marzo dovrebbero arrivare le offerte con i piani industriali. Per avere il nome della società che acquisirà, anche in forma di affitto l'Ilva, bisognerà aspettare il 30 giugno 2016. Poco meno di cinque mesi durante i quali i sindacati, avvertono, "non resteremo inerti".
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