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ROMA. Trivelle: Pecoraro, "no a leggi 'ammazza-referendum'"

''Questa non è solo una battaglia degli ambientalisti ma di tutto il Paese''. Così Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell'Ambiente e attuale presidente della Fondazione Univerde, lancia la 'battaglia' referendaria sulle trivelle insieme con parlamentari e associazioni 'anti-trivelle' ('No Triv'), nel corso di una conferenza alla Camera dei deputati, facendo presente due capisaldi del percorso che ci si troverà di fronte: 'no' a leggi ''ammazza-referendum'' da parte del governo e voto in corrispondenza del primo turno delle elezioni amministrative. ''Il governo poteva collaborare ma non lo ha fatto'', spiega Pecoraro che annuncia di lavorare, con la disponibilità dei parlamentari, a ''una mozione'' su questi due punti.

''Serve un fronte ampio - dice la deputata di Si-Sel Serena Pellegrino - non vogliamo che il governo faccia trucchi'' perché ''il timore che si possa inficiare il referendum c'è. Io mi rendo disponibile per fare una mozione unica, anche sentendo gli altri parlamentari delle opposizioni: con il voto in unico giorno, insieme con le elezioni amministrative, andremo a risparmiare 360 milioni di euro''. 

''Il governo non tenti adesso inutili leggi 'ammazza-referendum - osserva Pecoraro - è l'Italia che deve decidere 'si' o 'no'; se deve farlo sulle riforme, dovrà farlo anche sulle politiche energetiche. Poi è necessario votare con il primo turno delle elezioni amministrative, cioè il 6 giugno, per due motivi: visto che il governo porta avanti la spending review bisogna evitare sprechi di denaro pubblico e per favorire la partecipazione dei cittadini''. Per l'ex ministro è necessario anche ''il diritto a una corretta informazione; chiederemo al presidente di vigilanza Rai Fico che si avvii da subito un servizio di informazione''.

''Questo governo svende per 80 denari un patrimonio eccezionale - dice Elio Lannutti, presidente Adusbef - noi nel nostro piccolo cercheremo di mettere in campo tutto quello che è possibile. La Rai, che è diventata la velina del governo, ha l'obbligo di dare una corretta informazione e se non lo farà glielo ricorderemo sotto quel cavallo che è diventato un somaro''. Pellegrino ricorda poi al premier Matteo Renzi come ''il nostro petrolio sia la 'bellezza''' del nostro Paese; ''Renzi si deve rassegnare, lui è fossile e noi siamo rinnovabili''.

All'iniziativa hanno partecipato anche le tre maggiori associazioni ambientaliste (Legambiente, Wwf, Greenpeace).

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