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12 Gennaio 2016 - 11:12
Piero Lacorazza
Sulla questione "trivelle", "sono già sei le regioni che hanno firmato la procura per sollevare il conflitto di attribuzione in Corte Costituzionale: Basilicata, Veneto, Puglia, Marche, Liguria e Sardegna. Ci siamo, quindi. Ma c'è ancora tempo poiché ogni regione costituisce un comitato referendario e quindi decide autonomamente se dare seguito alla memoria già depositata in Cassazione". Lo ha reso noto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza (Pd).
Secondo Lacorazza, "è meglio chiarire e far sapere che la richiesta di un controllo di costituzionalità sulle modiche apportate dalla legge di stabilità era già contenuta nella memoria deposita in Cassazione ma non presa in considerazione.
Una memoria nella quale il prof. Mangiameli, a cui il mandato è stata già dato dalle regioni che hanno promosso il referendum, aveva già chiesto alla Cassazione di sollevare, in particolare sul quesito riferito al Piano delle aree, il controllo di costituzionalità. Quindi la cosiddetta firma della procura non è che, di fatto, un atto dovuto nella direzione già espressa, con l'approvazione dei quesiti, dai Consigli Regionali: trasferire dalla Cassazione, che non ha considerato la richiesta del controllo di costituzionalità preventivo, alla Corte Costituzionale la medesima richiesta attraverso la sollevazione di un conflitto di attribuzione. Peraltro la stessa memoria depositata in Corte di Cassazione è stata deposita il giorno 7 anche in Corte Costituzionale al momento della costituzione in giudizio delle dieci regioni che hanno promosso i referendum".
"Questo percorso, in quanto corretto nell'interpretazione del mandato dato dai Consigli regionali - ha concluso Lacorazza - non impedisce a Governo e Parlamento di modificare le leggi nelle chiara ed esplicita direzione dei quesiti: questa scelta non può che essere a questo punto legislativo e concordata con le Regioni, compresa la delegazione del comitato referendario, come da tempo chiediamo al Governo".
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