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ROMA. Caldo anomalo ancora per dieci giorni, poi forse la svolta

ROMA. Caldo anomalo ancora per dieci giorni, poi forse la svolta

montagna

Poca neve specialmente sulle Alpi, piogge con il 'contagocce', temperature più alte della media con bagni fuori stagione in Liguria: l'ondata di caldo anomalo che da circa 40 giorni si è riversata sull'Italia durerà almeno per i prossimi 10 giorni. A interromperla potrebbe essere una perturbazione che dovrebbe portare dalla terza decade del mese un abbassamento delle temperature e neve sulle Alpi. Queste le previsioni di Giorgio Bartolini, meteorologo del Consorzio Lamma-Cnr, secondo il quale questo scenario è la conseguenza "della persistenza dell'area di alta pressione che ha lasciato ai margini dell'Europa le perturbazioni". "Grandi cambiamenti - sottolinea il meteorologo - non si intravedono almeno fino alla fine della prossima settimana. Nel frattempo assisteremo al massimo al transito di modeste perturbazioni". Le temperature si manterranno sopra la media del periodo, anche 2-3 gradi in più, uno scostamento peraltro inferiore a quello dei primi 20 giorni di novembre, quando si sono registrati 5-6 gradi in più. "Con l'arrivo di una perturbazione intorno al 20 dicembre potrebbe arrivare - nota il meteorologo - della neve sulle Alpi, dove finora ne è caduta poca, e probabilmente anche sugli Appennini. La scarsità di precipitazioni in questo periodo è infatti più eccezionale per le Alpi che per gli Appennini".

Intanto l'ondata di caldo anomalo proseguirà per altri 10 giorni. I segni di questa anomalia, con l'alta pressione che ha 'avvolto' soprattutto il Centro-Nord, non sono mancati: proprio al Centro-Nord novembre è stato un mese decisamente 'asciutto'.

Sul Monte Cimone nell'Appennino Tosco-Emiliano, a 2.100 metri, si è toccato un record giornaliero del caldo con temperature che hanno raggiunto gli 11 gradi lo scorso 4 dicembre. In Val d'Aosta si è registrato caldo record nell'ultimo novembre, con una temperatura media che è risultata la più alta degli ultimi 35 anni. In Liguria l'estate si allunga: le temperature sfiorano i 17 gradi consentendo a turisti e residenti di fare ancora il bagno in mare. Il quadro meteorologico attuale è anche caratterizzato da un'altra anomalia, e cioè del fenomeno dell'inversione termica, caratterizzato da temperature più alte con l'aumentare della quota. "E' dovuto al fatto - rileva Bartolini - che in questo periodo le ore di luce sono poche, l'irraggiamento è scarso e l'aria fredda ristagna verso il basso". 

Niente pioggia e soprattutto niente neve sull'arco alpino: per chi scia non ci sono ancora buone notizie. La conferma arriva dall'Aineva, l'associazione delle Regioni e Province autonome dell'arco alpino italiano, che coordina le iniziative in materia di prevenzione ed informazione su neve e valanghe.

"E' una situazione di assoluta sofferenza per il settore sciistico e sul fronte delle risorse idriche. Un simile fenomeno sul lungo periodo non si verificava dagli anni '80 e dai primi anni '90, ora però quest'anno, per novembre e inizio dicembre, la situazione è ancora più anomala e le uniche due o tre nevicate delle ultime settimane non hanno portato ad un miglioramento", afferma il responsabile tecnico dell'Aineva, Igor Chiambretti. "Anche la poca neve caduta in quota è stata facilmente neutralizzata dai venti forti e dalle temperature miti, mentre lo zero termico si è registrato solo in alta quota.

E' vero che da alcuni giorni le temperature in quota sono più basse, ma ciò è dovuto al minore irraggiamento", aggiunge Chiambretti che parla di "uno stato di innevamento uniforme su tutto l'arco alpino e al di sotto degli indici medi di riferimento".

Le ultime previsioni indicano poco prima di Natale un'inversione di tendenza, ma questo potrebbe non essere risolutivo in montagna, con conseguenze negative sul turismo invernale. "Non bisogna essere catastrofisti, ma se si conferma questo trend di siccità anomala e se le temperature non si abbasseranno in modo evidente, anche l'innevamento artificiale non potrà essere garantito e ampliato", osserva il responsabile dell'Aineva. Una brutta notizia per gli amanti dello sci che anche nei prossimi fine settimana dovranno cimentarsi su piste artificiali, circondati da un paesaggio boschivo praticamente estivo.

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