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27 Novembre 2015 - 11:19
italia
L'Italia attrae sempre meno straneri, mentre aumentano gli italiani che si trasferiscono all'estero.
Il dato emerge da un rapporto Istat sulle migrazioni.
Nel 2014 la crescita della popolazione residente si è fermata ad appena 13 mila unità e ciò perché il saldo migratorio positivo con l'estero (+141 mila) è riuscito ancora a compensare un saldo naturale largamente negativo (-96 mila). Non si tratta solo di de-natalità, riflette l'Istat, ma c'è anche anche la perdità di attrattività del Paese nei confronti dei migranti internazionali. Le immigrazioni negli ultimi cinque anni si sono ridotte del 38%, passando da 448mila unità del 2010 a 278mila nel 2014. Le emigrazioni invece sono più che raddoppiate, passando da 67mila a 136mila unità. Il saldo migratorio netto con l'estero, pari a 141mila unità, registra il valore più basso degli ultimi otto anni.
Tra gli stranieri arrivati nel 2014 prevalgono i romena (51mila), seguiti da marocchini (18mila), cinesi (16mila) e bengalesi (13mila). I principali Paesi di destinazione per i cittadini italiani partiti sono Germania (14mila emigrati), Regno Unito (13mila), Svizzera (10mila) e Francia (8mila). Tra i 45mila italiani 'espatriati' di almeno 25 anni d'età, 12mila sono i laureati.
Sul fronte della mobilità interna, il rapporto rileva numeri ai minimi storici. Infatti, nel 2014 si sono registrati 1 milione e 313mila trasferimenti di residenza nell'ambito dei confini nazionali, il 3,6% in meno dell'anno precedente ed il valore più basso dal 2009. E la principale direttrice degli spostamenti rimane ancora quella sull'asse Sud/Centro-Nord. La regione preferita risulta il Trentino Alto Adige (+2,5 per mille), seguita dall'Emilia Romagna (+1,7 per mille), dalla Lombardia (+1,3 per mille) e dal Friuli Venezia Giulia (+1,2 per mille). Saldo negativo per tutte le regioni del Mezzogiorno, con valori elevati in Basilicata (-2,9), Calabria (-2,8) e Campania (-2,6).
Le province con il saldo positivo più elevato sono Bologna (+3,7 per mille residenti), Como (+2,9 per mille) e Trieste (+2,7 per mille). Il saldo migratorio interno evidenzia una perdita di residenti soprattutto nelle province siciliane e calabresi: Vibo Valentia (-4,2 per mille), Caltanissetta (-3,9 per mille), Reggio di Calabria (-3,9 per mille) ed Enna (-3,8 per mille) sono le province con il saldo negativo più elevato.
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