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19 Novembre 2015 - 11:00
L'Italia ha violato l'anonimato dei donatori di gameti per la fecondazione eterologa. A stabilirlo il Garante per la protezione dei dati personali che, rispondendo ad una segnalazione dell'Associazione Luca Coscioni, ha accertato che la violazione c'è stata da aprile a fine giugno 2015 e ''sta valutando le sanzioni amministrative da applicare''. L'annuncio arriva in una conferenza stampa alla Camera convocata dalla stessa associazione, che ha definito questo fatto ''gravissimo'' chiedendo al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, le dimissioni del direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt), Nanni Costa, responsabile del Registro dei donatori. Il centro pero' replica che ''alcune incoerenze del sistema di raccolta dei dati dei donatori di cellule riproduttive rispetto alle norme vigenti in materia di riservatezza, sono state, ad oggi, superate attraverso un puntuale lavoro di revisione cui il Centro ha provveduto in collaborazione con l'ufficio legislativo del Ministero della salute e sulla base delle indicazioni dell'ufficio del Garante''. E aggiunge che per garantire la riservatezza nella procedura di raccolta dei dati, in attesa dell'istituzione di un registro, il Centro ha organizzato l'invio dei dati prevedendo sia schede distinte, in modo da garantire una separazione logica fra dati personali e dati sensibili, che diversi indirizzi di ricezione, per garantire la non riconducibilità dei dati contenuti in esse.
Questi i fatti denunciati dal segretario dell'associazione Coscioni Filomena Gallo: ''lo scorso aprile il Cnt ha chiesto a Regioni e Centri l'invio tramite fax dei dati in chiaro dei donatori e quelli della circonferenza cranica e malformazioni dei nati da eterologa. Questo nonostante la Legge 40 sulla procreazione assistita preveda che i donatori siano anonimi ed i loro dati criptati e che lo stesso garante nel 2005 abbia stabilito che non possono essere creati registri speciali dei nati''. La violazione è stata ora rilevata dal Garante, che sta valutando sanzioni, anche se, ha precisato, da luglio il Cnt ha modificato la procedura di raccolta dati prevedendo un algoritmo di cifrature per la tracciabilità. Ma la violazione, denuncia l'associazione Coscioni, ''resta ed è gravissima''. Nome, professione, codice fiscale, stato civile, residenza sono i dati dei donatori che avrebbero dovuto restare anonimi e che invece, per mesi, ha affermato Marco Cappato, tesoriere della Coscioni, ''hanno circolato nelle Regioni e, anche se da luglio è stato adottato un algoritmo di cifratura criptato, quegli elenchi hanno di fatto una potenzialità di uso criminale anche per i prossimi anni, gettando in una situazione di pericolo donatori e coppie''. Un fatto ''inconcepibile'', così come, ha inoltre annunciato Gallo, ''la proposta da parte del ministero della Salute di prevedere la consulenza genetica obbligatoria scritta per i donatori di gameti, non accogliendo alcuno degli emendamenti contrari pervenuti dal tavolo tecnico e dalla Regione Toscana: così si blocca di fatto l'esecuzione dell'eterologa''. Ciò, ha chiarito l'avvocato Gianni Baldini, ''perchè la figura del genetista medico è scarsamente presente, ci sarebbe un aggravio di spesa di oltre 2mila euro e si avrebbe anche un conseguente blocco dell'importazione di gameti dalle banche estere''. Non si conosce al momento l'entità dei dati trasmessi o il numero dei donatori interessati ma, ha annunciato Gallo, ''agiremo sicuramente anche per una richiesta di risarcimento danni''.
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