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17 Novembre 2015 - 18:45
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'No al terrorismo e all'odio razzista e xenofobo, sì al diritto allo studio': con questa doppia motivazione oggi 35 mila studenti - secondo gli organizzatori - sono scesi in piazza in tante città italiane nell'ambito di una mobilitazione internazionale studentesca, promossa a livello europeo dall'Obessu e dall'appello We are in credit. "Vogliamo tutto #pertutti, privilegi per nessuno" è lo slogan scelto dagli studenti.
Una manifestazione decisa da tempo per rivendicare il diritto allo studio, ma che dopo i tragici fatti di Parigi si è arricchita di nuovi temi. "Gli studenti a livello internazionale - spiega Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza - vogliono immaginare un mondo senza confini, prendendo parola in solidarietà dei parigini e di tutte le vittime del terrorismo. E' su queste basi che vogliamo costruire un futuro di pace e giustizia per il nostro Continente e per tutto il mondo. #porteouverte è il segnale che vogliamo rilanciare anche nel nostro Paese". "Gli studenti medi sono tornati nelle piazze contro un Governo che per un anno ha promesso una nuova legge nazionale per il diritto allo studio ma che nella legge di stabilità non ha previsto nemmeno un euro sul tema, legittimando di fatto le drammatiche disuguaglianze che affliggono il nostro Paese", dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti.
"Anche gli universitari sono scesi in piazza a partire dalla rivendicazione del diritto allo studio: il Governo non prevede in questa Legge di Stabilità nuove risorse per le borse di studio universitarie, nonostante le carenze storiche del sistema e del nuovo processo di esclusione messo in atto dalle nuove modalità di calcolo dell'Isee", commenta Alberto Campailla, Portavoce nazionale di Link - Coordinamento Universitario.
Cortei si sono svolti in varie città, da Bergamo a Palermo, senza incidenti di rilievo. Nella notte gli studenti hanno fatto un blitz a Roma di fronte al Miur, esponendo uno striscione, e hanno appeso delle chiavi di cartone ai busti del Pincio: le chiavi della cultura, del diritto allo studio, del reddito e dell'accoglienza. A Milano, gli studenti hanno deposto un mazzo di rose rosse davanti all'ingresso del consolato francese. A Bologna, hanno cancellato alcune scritte fasciste dai muri e poi si sono fermati dinanzi al Sacrario dei Caduti per ricordare gli attentati di Parigi. A Roma, gli studenti sono scesi in piazza nonostante un iniziale divieto della questura, che non aveva autorizzato il corteo ma solo una manifestazione statica; dopo una trattativa con le forze di polizia, il corteo è poi partito.
Ma oggi non hanno manifestato solo gli studenti. Anche ricercatori e dottorandi si sono mobilitati con flash mob in varie stazioni ferroviarie, per denunciare le "politiche inadeguate e dannose" proposte dal Governo in materia di Università e Ricerca e dire no alla 'fuga dei cervelli'.
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