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13 Novembre 2015 - 12:42
Difficoltà di ottenere una visita a domicilio da parte del medico curante, rifiuto nella prescrizione di farmaci, persino nell'accesso alla propria documentazione. Aumentano i cittadini che si sentono dire 'no' di fronte alle loro richieste di salute. A puntare il dito contro un problema sempre più spesso segnalato è il 18/esimo Rapporto Pit Salute "Sanità pubblica, accesso privato", basato su oltre 24mila segnalazioni giunte nel 2014 e presentato oggi a Roma dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.
Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria di base, le segnalazioni riguardanti il rifiuto di visita a domicilio sono passate dal 23,3% del 2013 al 28,3% del 2014 ed il rifiuto di effettuare prescrizioni da parte del medico di medicina generale dal 17,8% del 2013 al 24,5% del 2014. Aumentano anche le segnalazioni per un ricovero negato, a volte "non ritenuto necessario perché la prestazione può essere erogata dai servizi territoriali, che però non sono sempre in grado di offrirli". Ma a volte negato anche per tagli ai servizi, "ovvero mancanza posti letto, chiusura reparti, accorpamenti presidi, scarso personale". Il 31,7% di chi si sente dire di no, infine, afferma che ad esser stato negato è l'accesso alle proprie informazioni cliniche, cartella clinica e referti in primis.
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