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10 Novembre 2015 - 10:10
trivellazioni
Il progetto della piattaforma petrolifera 'Ombrina mare', in Adriatico a largo delle coste abruzzesi, viaggia verso l'approvazione. Alla fine la Conferenza dei servizi al ministero dello Sviluppo economico si è conclusa lasciando questa, come possibilità più concreta. Anche se da un lato il Coordinamento 'No Ombrina' parla di un ''giorno nero per l'Abruzzo e l'Adriatico'' dando per scontato il parere del ministero; dall'altro, però, è lo stesso dicastero di via Vittorio Veneto a far intendere che ''l'istruttoria'' non sia ancora conclusa provando così a fare chiarezza. In molti, infatti, tra associazioni e ambientalisti, vedono nella chiusura della Conferenza dei servizi un via libera di fatto alle estrazioni, senza che gli enti locali abbiano potuto muovere le proprie osservazioni.
''Non ci saranno altre conferenze, loro aspettano le contestazioni di merito; poi ci sarà una decisione'', rileva il vicepresidente dell'Abruzzo Giovanni Lolli che annuncia, alla fine di una lunga mattinata, la decisione di pensare a fare ricorso sia sul procedimento seguito nei lavori della stessa Conferenza che su un eventuale approvazione del progetto da parte del ministero. Tra l'altro Lolli fa presente come si stia ''operando contro le leggi''. Ed è per questo che annuncia ''battaglia'' perché ''non si può andare avanti con un procedimento che è illegittimo'' che ''non colpisce solo l'ambiente ma anche l'economia regionale. Siamo di fronte ad un'arroganza inaccettabile, che porta ad uno scontro istituzionale''. Il legale di alcuni Comuni della costa teatina, Claudio Di Tonno, rimarca l'impossibilità di poter procedere nei lavori della Conferenza dei servizi pur ricordando che per ora c'è ''un nulla di fatto: il ministero deciderà in seguito; in questa fase non è chiamato ad esprimere alcunché''.
Quello che è successo viene comunque preso, nei fatti, per un via libera all'approvazione del progetto Ombrina, tanto che il deputato abruzzese Fabrizio Di Stefano di Forza Italia chiede le dimissioni del presidente della Regione D'Alfonso ''per protesta contro il governo Renzi''; sulla stessa scia i consiglieri regionali di Fi. Alle polemiche risponde però il sottosegretario all'Ambiente Mario Mazzocca ricordando come sia un ''fatto grave e inaudito'' quanto successo in Conferenza dei servizi, sulla quale viene annunciato ''ricorso al Tar'' dal momento che ''la soluzione trovata oggi di fatto, pur senza decidere, apre la porta formalmente al decreto del Governo''. Anche se a gettare benzina sul fuoco ci pensa il deputato pescarese M5S Gianluca Vacca parlando di ''un ennesimo teatrino pietoso messo in scena dal Pd''. Ma per tutta la mattina, la riunione al piano nobile del ministero è stata accompagnata da slogan e cori del Coordinamento 'No Ombrina', che ha atteso una decisione per oltre cinque ore. ''C'è una legge che blocca Ombrina - spiega Alessandro Lanci del Coordinamento No Ombrina - ed è quella della costituzione di un parco marino regionale della Costa dei Trabocchi secondo cui dal 6 novembre non si possono più fare attività petrolifere. Noi siamo qui per sostenere regione e comuni''. Insieme con loro, a sostenere il 'no' al petrolio, anche Legambiente, Wwf e Greenpeace.
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