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07 Novembre 2015 - 17:02
Latte
''Così si distrugge la zootecnia italiana ed il made in Italy: sul prezzo del latte va condannato l'atteggiamento della grande industria che sta approfittando della mancanza di governance europea del comparto lattiero.
L'industria non può basare la propria competitività sul prezzo della materia prima, almeno non oltre la soglia di sopravvivenza delle aziende produttrici''. Lo afferma il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, dando la totale solidarietà della sua Organizzazione alle manifestazioni di protesta indette dai produttori ed al presidio permanente di Confagricoltura Lombardia presso lo stabilimento di Corteolona (Pavia) da lunedì 9 a mercoledì 11 novembre.
''Se si concretizzeranno, come previsto, Imu, Irap e l'adeguamento dell'aliquota di compensazione Iva dall'8,8% al 10%, il ministro ed il governo avranno fatto la loro parte - ha aggiunto il presidente di Confagricoltura -. Certo il ministero è in ritardo con il piano di promozione del consumo di latte e deve accelerare. E andrà preservato dai tagli della legge di Stabilità il 'fondo latte' che andrà utilizzato per sostenere il settore che è in vera emergenza''.
Anche gli allevatori, ha aggiunto, ''possono e devono fare di più, per esempio organizzarsi meglio e sicuramente non dividersi in una battaglia che è comune. Sono ancora troppi i produttori di latte non aggregati e troppe le cooperative. Abbiamo bisogno di più coesione, di più cooperazione e di diventare più efficienti''. La realtà è che oggi, ha concluso, ''gli allevatori si vedono pagare il latte oltre il 15% in meno dell'anno scorso e, cosa ancor più grave, in una situazione che la grande industria e la grande distribuzione hanno voluto lasciare senza regole. Le quotazioni basse finiscono per trascinare in giù anche quelle delle nostre cooperative che pure tentano di resistere con prezzi ai produttori più alti. Gli allevatori hanno il sacrosanto diritto al giusto riconoscimento sul fronte dei prezzi''.
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