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ROMA. A tavolo ristorante si spreca 4%, Doggy bag diventa trendy 2015

ROMA. A tavolo ristorante si spreca 4%, Doggy bag diventa trendy 2015

michelle obama

L'ha chiesta anche Michelle Obama, la 'Doggy Bag', lo scorso anno dopo una cena in un ristorante di Trastevere. Portare via quanto resta di una cena fuori è normale per i turisti americani e inglesi. Lo è meno per gli Italiani che nel 41% dei casi provano imbarazzo nel farsi dare dal ristoratore gli avanzi. Da un'indagine emerge che 3 Italiani su 4 sono consapevoli che i cibi avanzati rappresentino uno spreco, ma solo il 9% lo fa. Un po' perché andare a mangiare fuori è ancora associato ad un rituale di festa, che tutto vuole meno che evocare fame da Dopoguerra e frigo di casa vuoto. Un po' perché da noi si ritiene buona creanza finire il piatto.

In Italia ogni anno, ha osservato ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, ''gettiamo via 5,1 milioni di tonnellate di cibo.

Il costo economico è spaventoso: 12,6 miliardi di euro l'anno, una cifra enorme se contrapposta al milione e mezzo di famiglie oggi in povertà assoluta nel nostro Paese''. Perciò, per Galletti, frenare lo spreco è "oggi una delle più urgenti necessità". Tuttavia gli Italiani sprecano, di fatto, meno degli stranieri che invece credono sia un bene non ''spazzolare'' tutta la pietanza. Fatto sta che ammonta a una media del 4% lo spreco di cibo nel piatto, molto di più quello nelle cucine dei ristoranti, ha detto Fabio Spada, presidente della Fipe Confcommercio Roma, alla presentazione del progetto Comieco 'Se avanzo, mangiatemi' che prevede la distribuzione gratuita di 40mila Doggy Bag di design, a partire da Milano, Bergamo e Roma.

Si tratta di oggetti di design ideati da Michele De Lucchi e Andrea Kerbaker, e uno si ispira ad un grattacielo-icona milanese, la Torre Velasca. Sono stati distribuiti in ristoranti selezionati da Slow Food Italia, 18 a Roma, 35 ieri a Bergamo, 80 a Milano e gli altri in Lombardia. ''Vogliamo cercare di costruire il valore del cibo'' ha detto il vice presidente Slow Food Lorenzo Berlendis. Ma per i ristoratori non è semplice donare le eccedenze. Per il vino, ha spiegato Spada, ''alcune ordinanze comunali vietano la vendita notturna di alcolici e impediscono di fornire la bottiglia già aperta. Se ci fosse la certezza di poterla portare a casa, si può incentivare l'ordinazione di un vino costoso. Chiediamo perciò meno pastoie''. Una semplificazione che potrà arrivare con la Legge di Stabilità: ''sarà più semplice per le aziende donare le eccedenze alimentari alle persone in difficoltà'' annunciano Maria Chiara Gadda e Massimo Fiorio, deputati del Partito Democratico in riferimento al comma 10 dell'articolo 24 della Stabilità, che introduce semplificazioni fiscali per le cessioni di valore inferiore a 15.000 euro e di quelle di beni facilmente deperibili.

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