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12 Ottobre 2015 - 18:07
CArabinieri (foto d'archivio)
Lavoro nero, caporalato, truffe in danno degli Enti previdenziali, infrazioni alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro: i Carabinieri per la Tutela del Lavoro, nel trimestre luglio-settembre, hanno passato al setaccio in tutta Italia 452 aziende, verificando le posizioni lavorative di oltre 2.000 lavoratori, scovando circa 350 lavoratori in nero e denunciando all'autorità giudiziaria 75 datori di lavoro, in gran parte per l'inosservanza della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. A quest'ultimo riguardo numerose sono state anche le violazioni contestate al Testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, con ammende per quasi un milione di euro: tuttora - rilevano i carabinieri - la principale causa di mortalità è quella per traumi derivanti dal ribaltamento da trattore o altro mezzo meccanico in assenza di una specifica norma che che preveda l'installazione obbligatoria di un roll-bar. Sono questi i dati dell'attività svolta dai Nuclei operativi dei Gruppi Tutela Lavoro di Milano, Roma, Napoli e Palermo, con competenza interregionale, che hanno operato in diverse province, insieme con le Direzioni Interregionali del Lavoro. Per l'impiego di manodopera in nero sono state sospese 61 attività imprenditoriali, in diversi settori, dal tessile all'agricoltura fino ai pubblici esercizi, e fatte sanzioni amministrative per circa un milione e mezzo di euro.
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