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16 Settembre 2015 - 14:16
L'Aula della Camera ha confermato a larghissima maggioranza il voto della Commissione Giustizia: le pene del 416 ter, ovvero il voto di scambio politico mafioso, salgono a 6-12 anni, ovvero da un minimo di 6 a un massimo di 12 anni. "Ci eravamo impegnati in tal senso - afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle commissioni Giustizia e Antimafia, e relatore nel 2014 della riforma del voto di scambio - mantenendo la proporzione con l'innalzamento delle pene del 416 bis, votata in primavera. Il nuovo reato di scambio politico mafioso è consumato nel momento in cui politico e mafioso si accordano ed è l'accordo e soltanto l'accordo che va dimostrato, non rilevando quanto capiti successivamente. E' una forte anticipazione della consumazione del reato, oltre alla estensione del perimetro delle condotte contemplate, avendo introdotto le "altre utilità" come si chiedeva da vent'anni".
La riforma del 416 ter, approvato per la prima volta nel 1992 e riformato nell'aprile del 2014, è stata al centro di forti polemiche. Uno dei punti molto contestati, soprattutto dai Cinque Stelle, sono state le pene, che la riforma del 2014 aveva abbassato e che in Commissione Giustizia nelle scorse settimane sono state alzate, portandole da un minimo di 6 anni ad un massimo di 12 anni, come confermato oggi dall'Aula della Camera.
Altro motivo del contendere, tra politici e tra magistrati che devono applicare la norma, è il riferimento al metodo mafioso di cui al terzo comma del 416 bis (il reato di associazione mafiosa). Nelle scorse settimane il relatore della riforma del 416 ter ha proposto una legge di interpretazione autentica che servirebbe a chiarire che secondo il legislatore il reato è commesso quando le parti si accordano e chi riceve la promessa di voti ha coscienza di accordarsi con un mafioso.
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