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ROMA. Immigrazione: polemica su prefetti, Grillo attacca Alfano

ROMA. Immigrazione: polemica su prefetti, Grillo attacca Alfano

Beppe Grillo

"Il pesce puzza dalla testa, e la testa è Alfano. I prefetti prendono ordini non decidono, e se chi da le disposizioni è Alfano sono messi in situazioni impossibili". Beppe Grillo entra a gamba tesa nella polemica che ormai da giorni infiamma la questione immigrazione, prendendo le difese di chi rappresenta il governo nelle province; e attaccando invece senza mezzi termini il titolare del Viminale: i prefetti non ricoprono una carica elettiva, dipendono dal ministero dell'Interno, ma proprio da Alfano - scrive sul suo blog - sono usati in questi giorni come "scudo per la sua incapacità di gestire l'emergenza extracomunitari", e come "bersaglio" da dare in pasto all'opinione pubblica. E se ancora non bastasse il leader dei Cinquestelle accusa il governo di contare "come il due picche in Europa: lo si è visto con le quote, con i blocchi di Ventimiglia e del Brennero all'ingresso degli extracomunitari".

La solidarietà di Grillo ai prefetti arriva all'indomani del botta e risposta tra loro e il ministro dell'Interno, che in risposta alla doglianza del sindacato di categoria Sinpref (siamo "bersagli" e "lasciati soli") ha rivolto un invito al vetriolo: "se qualcuno si spaventa, non regge l'urto e non ce la fa, faccia un passo indietro o lo sostituiamo noi". In piena sintonia con l'ex comico, il governatore della Lombardia Roberto Maroni : "i Prefetti sono capri espiatori di una gestione inadatta e inefficace"; prendersela con loro "è un modo un po' infantile e soprattutto inefficace di gestire la situazione". E l'assessore all'Immigrazione della sua giunta, Simona Bordonali, anche lei della Lega, si augura che la protesta dei prefetti "non sia un fuoco di paglia" e che quelli della Lombardia rispondano con "un rifiuto secco" alla richiesta di accogliere altri immigrati nella regione. Da parte dei prefetti non c'è "nessuna rivolta", ma un "forte disagio", chiarisce in un'intervista il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento immigrazione del ministero dell'Interno, che punta l'indice contro "una politica non nobile che alimenta le paure" e parla di sindaci del Nord che "si chiamano fuori".

"Il governo ha preso una decisione che io accetto senza fare commenti", dice invece Morcone a proposito della rimozione del prefetto di Treviso Maria Augusta Marrosu, che ha fatto esplodere il malcontento della categoria, ed evidenzia che nella città veneta "sono state fatte probabilmente delle scelte più o meno opportune, sia da parte del Prefetto che degli enti locali". Con Morcone se la prende il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli: le sue sono "dichiarazioni politiche" che umiliano i sindaci di centro-destra. Gettano invece acqua sul fuoco i prefetti di Bari, Carmela Pagano, e Bologna,Ennio Maria Sodano: non ci sentiamo soli, il ministero ci ha supportato, dicono.

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