Ossa fragili come il vetro. E' l'immagine che, meglio di ogni altra, fotografa l'osteoporosi, malattia che in Italia colpisce 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini e che si combatte soprattutto con l'arma della prevenzione. E' questo il messaggio che accompagna la Giornata mondiale dell'osteoporosi, che si celebrerà domenica 20 ottobre, non dimenticando gli alti costi sociali di questa malattia: oltre 57 miliardi di euro in Europa. I dati dicono che ormai una donna su tre è affetta da questa patologia già prima dei 60 anni ed è quindi ad alto rischio di fratture. E le cifre, avvertono gli esperti, sono destinate ad aumentare, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione. Quali le possibili cause su cui intervenire? "Le progressive modificazioni alimentari hanno determinato non pochi squilibri nutrizionali, a svantaggio del consumo di latte e derivati- spiega Umberto Solimene, Presidente del Centro di Ricerche Bioclimatologia Medica, Medicina Termale e Scienze del Benessere dell'Università degli Studi di Milano ed esperto dell'Osservatorio Sanpellegrino - con conseguente riduzione dell'apporto giornaliero di calcio, minerale che contribuisce ad avere ossa forti e denti sani". Latte, verdure, legumi secchi, noci, ma anche acque calciche sono le fonti a cui affidarsi per mantenere un adeguato fabbisogno quotidiano. Anche gli screening precoci sono fondamentali e, in occasione della Giornata mondiale, test gratuiti alle donne potranno essere effettuati al Campus Bio-medico di Roma con un semplice test in grado di predire il rischio di andare incontro a frattura. Si tratta, spiega Andrea Palermo, endocrinologo del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, ''di un esame ultrasonografico di ultima generazione, una specie di ecografia a livello delle dita della mano o del calcagno. Questo rappresenta un buon test di screening in quanto non espone l'individuo a radiazioni ionizzanti. Nel caso in cui venga riscontrata una situazione anomala, i medici consiglieranno un ulteriore approfondimento''. Prevenire, dunque, anche per abbattere i costi. Una recente indagine Ue ha infatti rilevato come ad un aumento vertiginoso di fratture dovute proprio all'osteoporosi non corrisponda, nei Paesi europei, una adeguata politica di prevenzione, mentre resta difficile l'accesso a cure e diagnosi precoci. Carenze che fanno male alla salute delle donne, ma anche ai bilanci degli Stati: l'osteoporosi costa oltre 57 miliardi di euro, ha rilevato lo studio UE, che prevede anche un boom delle fratture connesse alla malattia, che passerebbero dai 3,5 milioni del 2010 ai 4,5 milioni del 2025.
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