AGGIORNAMENTI
Cerca
09 Luglio 2015 - 11:21
Dopo due anni di crisi, gli italiani tornano a spendere in cultura: 66,1 miliardi di euro nel 2014, ovvero circa 1,4 miliardi in più rispetto al 2013 con un +2,1% di crescita che spazza via il -5% dell'anno prima e il nerissimo -10% del 2011. Eppure, resta ancora un fetta larghissima di italiani, circa un quinto (19,3%), che in un anno non è mai andata a teatro, né ha visto film, ascoltato concerti. Una percentuale in aumento (+3,9%) che al Sud tocca picchi anche del 30%, e in alcuni, settori, come il teatro o i concerti classici, dell'80-90%.
E' la fotografia dell'Italia dei consumi culturali secondo l'11/o Rapporto Annuale Federculture 2015 con prefazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presentato oggi dal presidente dell'associazione, Roberto Grossi, alla presenza del ministro dei beni culturali e del turismo, Dario Franceschini, e del direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi. In particolare, raccontano i dati, crescono coloro che visitano musei e mostre (+7,7%), siti archeologici e monumenti (+5,8%) e teatro (+2,2%). Al contrario, però, diminuisce ancora la quota di italiani che leggono almeno un libro l'anno: solo 4 su 10 con un calo del -4%. Il tutto a fronte di investimenti pubblici in cultura che rappresentano ancora solo lo 0,13% del Pil e lo 0,19% del bilancio di Stato, più un calo verticale delle erogazioni liberali e dei fondi bancari (-19% e -12%).
Addirittura, dal 2008 ad oggi, gli investimenti dei privati sono diminuiti di 389 milioni di euro, vale a dire il 45% in meno. "La crescita della spesa per la cultura delle famiglie italiane - commenta Grossi - è un dato incoraggiante, ma non è sufficiente. Bisogna agire sull'astensione della cultura, altrimenti rischiamo di essere un Paese pieno di beni culturali, di monumenti e teatri che però sono cattedrali nel deserto assaltate dai turisti giapponesi, sudamericani e tedeschi, ma del tutto assenti dalla vita quotidiana dei cittadini".
Andando per territori, a spendere di più in cultura è il Nord-Est (125 euro a famiglia contro i 57,5 del Sud e i 38,7 delle isole). Il Trentino Alto Adige è in testa alla classifica con 165 euro mensili, quasi 1.900 l'anno. La Sicilia è il fanalino di coda con appena 35,7 euro (450 l'anno, pari al 40% media nazionale). Quanto alla fruizione, sembra che per gli italiani sia un fatto puramente occasionale. Tanto che leggendo l'altra faccia della medaglia, i dati dicono che il 70% dei cittadini non va mai in un museo o a visitare una mostra, l'88% non assiste a concerti di musica classica, il 78% non mette piede a teatro. E se Puglia, Basilicata e Calabria sono assenteisti al 30%, Val d'Aosta Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia si attestano tra il 6 e il 10%.
"Bisogna riportare la cultura verso i cittadini", incalza Grossi lanciando le proposte di Federculture, dalla creazione di una piattaforma di crowfunding internazionale all'introduzione di standard di qualità. E poi "affidare ai giovani le imprese culturali minori con una legge ad hoc e aumentare le responsabilità degli amministratori", creare sistemi integrati e reti, puntare su comunicazione e promozione (1,7 milioni i like su Facebook e 2,2 i followers su Twitter per il Moma, quando Pompei e Colosseo non sono nemmeno presenti). "Soprattutto - dice Grossi - il nodo vero è lo scarso investimento nella produzione".
"Dobbiamo valorizzare il grande museo diffuso italiano - risponde il ministro Franceschini elencando le ultime norme in vigore -. Molto è stato fatto e molto c'è ancora da fare.
Abbiamo la straordinaria possibilità di adempiere al dovere costituzionale di tutelare il nostro patrimonio, facendolo contemporaneamente diventare un veicolo di crescita economica per il paese".
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.