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ROMA. Riscossa Fiom in Fca. Landini soddisfatto

ROMA. Riscossa Fiom in Fca. Landini soddisfatto

Fiom

La Fiom torna a partecipare, dopo sei anni, alle elezioni nelle fabbriche Fca e Cnh Industrial e, al voto per i nuovi rappresentanti della sicurezza (Rls), ottiene ampi consensi in realtà come Ferrari, Iveco, Powertrain e addirittura tra i colletti bianchi di Mirafiori. "Il consenso complessivo ai sindacati partecipativi è superiore al 70%, la Fiom resta minoritaria", ribatte Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic che insiste sulla necessità di "affrettare la discussione sulla costruzione di una Federazione di Sindacati".

I dati sono ancora parziali. Le elezioni degli Rls hanno interessato finora circa 14.000 lavoratori di Fca e Cnh Industrial, mentre non si è ancora votato in realtà come Pomigliano, Melfi, Sevel, Cassino, la carrozzeria di Mirafiori e di Grugliasco dove sono coinvolti altri 27.000 lavoratori. I risultati della prima settimana rivelano comunque una significativa affermazione della Fiom. Il sindacato guidato da Maurizio Landini ottiene tra gli impiegati degli enti centrali di Mirafiori "quasi gli stessi voti di Fismic, Fim e Uilm messe insieme, la Fim neanche un delegato", mentre sfiora la maggioranza assoluta alla Powertrain (ex Meccaniche) di Mirafiori, dove ottiene il 46,86% e 4 Rls.

Raggiunge il 38% alla Ferrari con l'elezione di tre delegati, il 49,9% all'Iveco di Brescia (comprese le sedi distaccate di Suzzara e Piacenza) ed è il primo sindacato alla Fpt Industrial di Torino. "I lavoratori stavano aspettando di poter tornare a votare la Fiom negli stabilimenti. L'azienda dovrebbe tenerne conto", osserva Michele De Palma coordinatore auto della Fiom.

"Ha ancora senso escludere la Fiom dai tavoli negoziali o convocarla in modo comunque separato? Dai lavoratori arriva una forte domanda di cambiamento che sarebbe miope non vedere"., aggiunge il segretario della Fiom torinese Federico Bellono.

A Torino si è riunita per due giorni la Rete Globale Sindacale di Fca e Cnh Industrial, con delegazioni provenienti da oltre 10 Paesi di tutto il mondo: in un documento il sindacato mondiale chiedono "un incontro urgente per discutere della volontà manifestata dal vertice aziendale di arrivare alla fusione con altre case automobilistiche". Nel testo ci sono passaggi molto duri con l'accusa al management del gruppo di rifiutare il dialogo con la Rete Globale e si parla di "problemi di relazioni industriali e di situazioni di violazione esplicita dei diritti sindacali, in particolare in Turchia, Messico e Brasile”. 

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