Cerca

ROMA. Immigrazione: Lega contro Alfano. Avramopoulos, Italia non è sola

ROMA. Immigrazione:  Lega contro Alfano. Avramopoulos, Italia non è sola

Presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni

La Lega Nord alza ancora il tiro sull'immigrazione. "Siamo pronti a bloccare le prefetture", minaccia Matteo Salvini. Il premier Matteo Renzi invoca "serietà" a promette incentivi ai Comuni che accolgono. Intanto, visita a Roma del commissario europeo Dimitris                 Avramopoulos, che ha visto il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "L'Italia non è sola", assicura. Anche il titolare del Viminale, da parte sua, replica duramente a che chiude la porta all'accoglienza: "è un atteggiamento insopportabile di odio verso il Sud dire ad alcune regioni 'sbrigatevela da soli'". Proseguono, dunque, gli sbarchi - superata quota 55mila arrivi nel 2015 - ed anche le polemiche. "Come Lega - annuncia Salvini - siamo pronti a bloccare le prefetture e a presidiare tutte quelle strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini". Non si fa attendere la replica di Renzi, dalla riunione del G7 in Germania. La questione immigrazione, ricorda, è rimasta "colpevolmente aperta per troppi anni. Ci vorranno settimane, è un lavoro di serietà. E' facile dire 'occupiamo le prefetture'. Si tratta di risolvere guai causati da chi oggi sta urlando. Nomi e cognomi sono gli stessi. La situazione - aggiunge - non è da toni apocalittici, i numeri sugli sbarchi sono leggermente più alti dell'anno scorso ma il nostro sistema sta mostrando una grande, straordinaria capacità. Chi vuole insistere tutti i giorni sui temi dell'immigrazione lo fa per non parlare di altro". Il premier risponde anche al governatore della Lombardia Roberto Maroni, che ha minacciato la riduzione dei trasferimenti regionali ai Comuni che accolgono migranti. "La decisione di dividere i migranti per le varie regioni - attacca il premier - è stata presa dal ministro Maroni: serve buonsenso". E ribalta quindi la minaccia del presidente della Lombardia: "dobbiamo dare incentivi, anche nel patto di stabilità, a quei Comuni che ci danno una mano" nel gestire l'accoglienza dei migranti. Sostenuto da Alfano, che propone "l'esclusione dal Patto di stabilità interno delle spese sostenute dai Comuni per l'accoglienza". Il presidente della Camera, Laura Boldrini, sottolinea che "chi ha ruolo istituzionale deve agire sempre con senso di responsabilità". Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni, invita il Governo ad "ignorare la posizione di Maroni e dare disposizione ai prefetti perché tutte le Regioni diano accoglienza ai migranti". Maroni si dice tuttavia deciso ad andare avanti: "io farò quello che devo, non rispondo né agli insulti né alle parolacce". Gli dà man forte il neo governatore della Liguria, Giovanni Toti: "dovremo agire con politiche che siano incentivanti e disincentivanti. Sarà la prima cosa che faremo appena ci insedieremo". Ed il presidente del Veneto, Luca Zaia, ribadisce che nella regione "il fronte è compatto contro nuovi arrivi". Renzi ribadisce poi la sua insoddisfazione per il piano europeo sull'immigrazione, valutandolo "insufficiente". "Bisogna prendere atto - spiega - che la situazione così com'è non va. Ci siamo dati una tempistica da qui al Consiglio europeo di fine mese, cercheremo di portare a casa dei risultati". Anche Alfano è critico: "è difficile - osserva - immaginare che 24mila migranti via dall'Italia in due anni siano una cifra giusta e che questi debbano essere solo eritrei o siriani. Lavoreremo per ottenere di più e confermare che il meccanismo di solidarietà deve essere presente in tutti i Paesi dell'Unione". Da parte sua, Avramopoulos, esprime il suo appoggio alle richieste di Roma. "Sono qui - afferma - per lanciare un messaggio forte: in questo periodo difficile, con una pressione migratoria così forte, l'Italia non è da sola. La Commissione Europea sarà qui per sostenerla. L'Agenda per l'immigrazione è un test per l'Europa e non torneremo indietro: siamo impegnati e determinati ad andare avanti".  

Immigrazione: partita doppia Viminale,Regioni ed Europa

Piano trasferimenti verso Nord prosegue. Per ora no requisizioni

  Sono due i fronti aperti al Viminale sull'immigrazione: quello interno e l'Europa. Nel primo caso - in mezzo alla bufera polemica scatenata dalla Lega - c'è la necessità di dare accoglienza ai migranti che continuano a sbarcare, coinvolgendo le regioni finora meno disponibili, Lombardia e Veneto in primis. Sul versante europeo, si negozia per migliorare la proposta della Commissione: più richiedenti asilo da ricollocare rispetto ai 24mila in due anni previsti dall'Agenda e più fondi rispetto ai 60 milioni di euro per ora accordati.   RIEQUILIBRARE PRESENZE MIGRANTI - E' il capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero, Mario Morcone, a tirare le fila del complesso piano di smistamento dei migranti sul territorio nazionale, una volta sbarcati. Anche lui, insieme al capo della polizia Alessandro Pansa, ha partecipato alla riunione oggi con il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ed il commissario europeo all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos. La parola chiave è 'riequilibrio'. Sì, perché i 90mila stranieri attualmente in accoglienza (77mila adulti, il resto minori) gravano in maniera sproporzionata su alcune regioni (Sicilia in primis) rispetto ad altre. Ecco quindi che nell'ultima circolare inviata nei giorni scorsi ai prefetti si prevede che un numero maggiore di migranti venga inviato alle regioni in 'debito' rispetto alla quota prevista (la Lombardia è al 9%, il Veneto al 4%, quando dovrebbero avere quote doppie), mentre vengono risparmiate quelle 'in credito' (Sicilia, che da sola ospita il 20% del totale e Lazio, che ha l'11%). Il numero di abitanti ed il Pil determinano le quote di ciascuna regione.   PIANO TRASFERIMENTI VA AVANTI - Al Viminale fanno presente che il piano di distribuzione va avanti, nonostante gli altolà dei governatori di Lombardia, Veneto e Liguria. I trasferimenti dai luoghi di sbarco sono in corso, anche se a rilento per le difficoltà incontrate da diverse prefetture. Oggi, ad esempio, in 150 sono stati trasferiti dall'agrigentino in pullman verso Rovigo, Treviso e Belluno, in Veneto, regione leghista. Si confida di non dover ricorrere alla requisizione degli immobili se dal territorio si manifesta un'adeguata disponibilità di accoglienza diffusa e con piccoli numeri. L'ipotesi delle caserme per ora resta sullo sfondo, di riserva: la Difesa ne ha offerto 12 dismesse, ma dovrebbero essere sistemate. Si lavora anche alla creazione di 'hub' regionali, centri di accoglienza a grande capienza dove fare lo screening dei migranti prima di smistarli in strutture più piccole.   ITALIA PRESSA UE, PIU' FONDI E ASILANTI DA TRASFERIRE - Contemporaneamente si gioca la partita europea, cercando di spuntare condizioni più vantaggiose di quelle ora sul campo. La quota di richiedenti asilo che l'Italia potrà cedere nei prossimi due anni (24mila) è considerata troppo esigua. Alfano, inoltre, è critico sulla decisione di limitare la possibilità di ricollocamento a siriani ed eritrei. Altro punto delicato sono gli 'hotspots', i centri dove le forze di polizia italiane, coadiuvate da rappresentanti di Europol, Easo (Ufficio europeo per l'asilo) e Frontex faranno un primo screening dei candidati al ricollocamento, con fotosegnalamento ed impronte digitali. Roma è stata più volte criticata dai partner europei per una certa 'leggerezza' nelle procedure di identificazione, che ha portato a perdere le tracce di tanti profughi. I quali spesso si rifiutano di farsi identificare per non incappare nell'obbligo di permanenza del Paese di primo approdo. "E' comunque falso - ha detto Alfano - che non prendiamo le impronte digitali a chi sbarca. Gli hotspots - non più di 300-400 posti di capienza - sono in corso di allestimento vicino ai luoghi di sbarco: a Lampedusa, Pozzallo, Augusta, Porto Empedocle e Taranto. Infine, c'è la questione risorse. I 60 milioni di euro messi a disposizione dall'Europa vengono giudicati insufficienti dal Viminale, che preme per uno stanziamento più rilevante.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori