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ROMA. Immigrazione: verso 50mila sbarchi, ira governatori Lega

ROMA. Immigrazione: verso 50mila sbarchi, ira governatori Lega

Giornate di sbarchi continui ed il totale dei migranti arrivati nel 2015 si avvicina ormai a quota 50mila (sono oltre 47mila). Il Viminale è alle prese con il problema accoglienza ed ha chiesto ai prefetti un nuovo sforzo: servono 7.500 posti in breve tempo. La circolare del ministero è indirizzata in particolare alle regioni del Nord e del Centro che sono "in debito" rispetto alle quote da accogliere. Ma dai governatori leghisti di Lombardia e Veneto è arrivato oggi un netto 'no'.

Il sistema di accoglienza è in sofferenza: quasi 90mila sono gli stranieri ospitati e gli arrivi concentrati in pochi giorni rischiano di farlo saltare. Per questo dal Viminale è partita una nuova circolare ai prefetti: escluse Sicilia e Lazio che sopportano il maggior peso dell'ospitalità. La strategia è quella di distribuire gli stranieri in maniera equilibrata su tutto il territorio nazionale, a piccoli numeri. La 'stella polare' seguita nello smistamento è quella del piano sottoscritto insieme alle Regioni nel giugno dello scorso anno: un modello matematico che tiene conto della grandezza della regione, del numero di abitanti e del Pil. Parametri che indicherebbero la Lombardia come la destinataria del maggior numero di migranti: 1.517 unità ogni 10mila migranti, 788 per il Veneto. Ma la disponibilità dei territori del Nord, anche della piccola Val d'Aosta, è stata finora scarsa e le regioni settentrionali accolgono meno persone di quanto dovuto: la Lombardia ospita circa il 9% degli stranieri in accoglienza, il Veneto il 4%. Ecco quindi il nuovo 'richiamo' del ministero, che arriva subito dopo le elezioni regionali.

La Lega, tuttavia, prosegue sulla linea del 'non passa lo straniero'. Il segretario Matteo Salvini, come suo costume, non usa giri di parole: "Alfano e prefetti: 'Le regioni del Nord accolgano più immigrati'. Alfano e prefetti, smettetela di rompere le palle e pensate agli italiani!". Il governatore lombardo Roberto Maroni nota che "qualcuno a Roma ha detto che al Nord devono andare più immigrati e io non sono per nulla d'accordo. Noi - aggiunge - abbiamo già avuto un carico eccessivo, quindi Lombardia e Veneto non sono disponibili a riceverne ancora". Gli fa eco l'appena rieletto presidente del Veneto, Luca Zaia. "Non c'era alcun dubbio - osserva - che, passata la fase della frenata elettorale, il ministro Alfano ricominciasse a inondare il territorio di immigrati e le Istituzioni di circolari ultimative. Non serve a nulla. Il no del Veneto a ricevere altri immigrati era e resta totale, li impongano pure, li mettano nelle topaie delle caserme dismesse, ma se ne assumeranno anche tutta la responsabilità, umana e sociale". Contro la nuova circolare anche Mariastella Gelmini (Fi). "La 'proposta' del governo di scaricare sulle regioni del Nord, in particolare la Lombardia, il maggior numero di rifugiati in arrivo dal Nord Africa - rileva - sembra fatta su misura per esacerbare gli animi e creare un clima di ostilità che questi disperati non meritano".

Al Viminale prendono atto dei rifiuti e confidano nella capacità dei territori di far fronte alle esigenze di accoglienza. "Dobbiamo sconfiggere - dice il viceministro all'Interno, Filippo Bubbico - quelle posizioni che alimentano l'egoismo sociale e territoriale. Dobbiamo farlo con forza, tutelando, allo stesso tempo, l'esigenza di sicurezza dei cittadini". L'extrema ratio è la requisizione degli alloggi necessari, tenuto conto che da qualche parte dovranno pur essere sistemati i migranti in arrivo.

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