Affrontare il tema della fame endemica e delle carestie nel mondo non soltanto come un problema di produzione e disponibilità di cibo, ma anche e soprattutto come un problema di accesso e di diritto al cibo. Un diritto minacciato da cause economiche, politiche, culturali e sanitarie, le cui analisi dovranno essere al centro del dibattito che porterà all'adozione della nuova Agenda per lo sviluppo delle Nazioni Unite. E' questo il messaggio che l'economista e filosofo indiano Amartya Sen, premio Nobel per l'Economia nel 1998 e professore alla Harvard University, ha portato oggi a una tavola rotonda organizzata dal Ministero degli Affari Esteri su "agricoltura sostenibile, nutrizione e sicurezza alimentare". Prima del suo intervento, Sen ha firmato la Carta di Milano, il documento-simbolo di Expo Milano 2015, accompagnato dal vice ministro Lapo Pistelli. "È un grande piacere per me essere qui e firmare questo documento dai contenuti così importanti" ha detto Sen, che è poi passato ad analizzare le cause delle fame e delle carestie nel mondo. "Avere cibo a disposizione e poterne disporre sono due cose diverse - ha spiegato il premio Nobel, secondo cui "la capacità di consumare dipende dal paniere di beni e servizi che una persona può o ha il diritto di acquistare, che a sua volta dipende dal tasso di occupazione e dal livello dei prezzi". Per questo, ha affermato l'economista, "la fame e le carestie vanno affrontate prima di tutto come un problema economico". Altra questione evidenziata da Sen è quella delle regole di distribuzione del cibo all'interno delle famiglie. "I membri che non producono reddito - ha osservato il Nobel - come i bambini e gli anziani, spesso vengono discriminati nella suddivisione del cibo, così come le donne che in prevalenza svolgono lavori domestici". Un problema di natura culturale, dunque, che si riflette poi sulla salute dei nascituri. A ciò, aggiunge, "si unisce spesso la scarsa volontà politica da parte da parte governi, soprattutto quelli autoritari, di voler affrontare il problema della fame e delle carestie, e la mancanza di un'assistenza sanitaria adeguata". Per tutti questi motivi, ha concluso Sen, "occorre avere una visione più ampia del fenomeno, che dovrà essere uno dei punti fondamentali della Nuova Agenda per lo Sviluppo". Un'agenda che il vice ministro degli Affari esteri Pistelli ha definito "molto ambiziosa". Al momento, ha sintetizzato Pistelli, "i punti in discussione sono tre: il valore dell'aiuto pubblico allo sviluppo, che vede lo 0,7% del Pil come traguardo, quello della mobilitazione delle risorse domestiche dei Paesi non donatori, e, infine, il coinvolgimento del settore privato come attore fondamentale dello sviluppo". Pistelli ha poi ricordato il calendario dei prossimi appuntamenti internazionali: "Il primo è fra due mesi ad Addis Abeba, dove si terrà la Conferenza sulla finanza per lo sviluppo, a settembre il summit finale a New York delle Nazioni Unite, e alla fine dell'anno, il Cop 21 sul clima a Parigi. A questa 'triplete', noi abbiamo aggiunto l'Expo, che potrà essere molto utile per convogliare il dibattito in una certa direzione".
Expo: la dieta mediterranea studiata come scienza
La dieta mediterranea diventa a Expo oggetto di dibattito scientifico. Per discutere del tema 'Esiste ancora una dieta mediterranea?' si sono incontrate a Expo istituzioni come Cnr, Ciheam-Bari, Enea, Forum on Mediterranean Food Cultures e hanno convenuto su un punto: la dieta mediterranea, proprio per le proprietà intrinseche al cibo di questa parte del mondo, è da considerarsi da un lato un patrimonio da salvaguardare, dall'altro un modello alimentare da studiare. Si tratta di un modello che "negli anni si è distinto per i suoi vantaggi per la salute e per l'ambiente - ha detto il direttore del Ciheam di Bari, Cosimo Lacirignola -. Siamo qui per discutere uno schema in continua evoluzione. Certamente nutrirsi con prodotti come l' olio extravergine di oliva contribuisce a combattere alcune malattie legate alla cattiva alimentazione. Ma è l'insieme delle proprietà della dieta mediterranea che può avere effetti benefici sulla salute". Il modello può essere uno dei principali strumenti per combattere l'obesità, ed è proprio questo il concetto che ha voluto sottolineare il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel suo messaggio inviato al convegno: "La dieta mediterranea - ha affermato - costituisce un modello ottimale, in grado di apportare miglioramenti tanto alla salute quanto all'economia locale. Va salvaguardata da tutti i punti di vista". A mettere in luce i vantaggi della dieta mediterranea dal punto di vista ambientale, il delegato per Expo per il Parlamento UE, Paolo De Castro, secondo il quale "la crescita della popolazione e della domanda di cibo e di proteine animali da parte dei Paesi asiatici ha portato stress in alcuni territori, in primis quelli africani. Il land-grabbing è solo all'inizio, è uno sfruttamento di risorse non sostenibile. Da questo punto di vista la dieta mediterranea rappresenta anche un modello culturale, che va sostenuto". La dieta mediterranea però va difesa. Secondo Ambrogio De Ponti di Unaproa, che ha mostrato i dati di una ricerca Nomisma, "il calo del consumo di frutta e verdura in Italia è una tendenza pericolosa. Vi è una correlazione in Occidente tra malattie e scarso consumo di frutta e verdura ". Per questo anche il Cnr si sente coinvolto nelle ricerche sulla dieta. "E' un'esposizione che ha sicuramente bisogno di contenuti. Noi abbiamo dato il nostro contributo con 'Vivaio ricerca', programma di 24 eventi scientifici per spiegare, come oggi con la dieta mediterranea, cosa fare per migliorare l'accesso al cibo nel mondo".
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.