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12 Maggio 2015 - 17:20
"Allo stato attuale non sussiste alcun obbligo di invio di modelli di pagamento Tasi preventivamente precompilati da parte dei Comuni. Su richiesta del contribuente, i Comuni devono comunque assicurare servizi di assistenza al contribuente, comprensivi della compilazione dei bollettini di pagamento". E' quanto si legge in una nota interpretativa Anci-Ifel, che fa riferimento alle previsioni contenute nella Legge di stabilità per il 2014 (comma 689).
L'obbligo di invio di modelli di pagamento Tasi preventivamente compilati dai Comuni, afferma ancora la nota, "non solo non emerge dalla normativa vigente, ma è nella pratica inattuabile. Infatti l'invio dei modelli precompilati presuppone l'esatta conoscenza dei soggetti passivi, in astratto ricavabili dalla banca dati Imu per la quota di competenza dei possessori e dalla Tares/Tari per la quota di competenza degli occupanti". Tuttavia, prosegue la nota Anci-Ifel, "anche ipotizzando un incrocio tra le suddette banche dati, si deve considerare che negli archivi Tari gran parte degli immobili non sono ancora qualificati con i rispettivi identificativi catastali; gli stessi archivi catastali degli immobili e delle proprietà immobiliari non sono allineati tra loro; l'invio di modelli precompilati relativi alla condizione corrente di proprietà ed uso degli immobili è incompatibile con la data di pagamento dell'acconto (che dovrebbe riflettere le eventuali modifiche di imponibilità intervenute) e confligge con la scadenza della dichiarazione Tasi, fissata dalla legge al 30 giugno dell'anno successivo a quello di riferimento". Inoltre, viene specificato, "il comma 689 demanda a uno o più decreti direttoriali - a oggi ancora non emanati - il compito di stabilire le modalità di versamento della Tasi, anche prevedendo l'invio di modelli "preventivamente precompilati" da parte dei Comuni. E' chiaro quindi che, in assenza dei decreti attuativi, la disposizione in commento - conclude la nota - non possa considerarsi operativa".
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