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TORINO. PartnerRe dice no alla maxi offerta Exor. E spunta Ginevra Elkann

TORINO. PartnerRe dice no alla maxi offerta Exor. E spunta Ginevra Elkann
PartnerRe respinge la maxi offerta di Exor, la finanziaria del gruppo Agnelli, che aveva messo sul piatto 6,4 miliardi di dollari cash per rilevarla. La società di riassicurazione, con sede alle Bermuda e quotata a New York, preferisce andare avanti nella programmata fusione con Axis Capital, grazie alla quale gli azionisti avranno un dividendo straordinario di 11,5 euro per azione. "Cifra fuorviante", sostiene Exor che parla di "un incremento reale inferiore alla metà del dividendo proposto". La parola passa agli azionisti di PartnerRe: saranno loro a decidere quale sia la migliore operazione in campo e con chi si dovranno essere celebrate le nozze. La holding degli Agnelli, che in Borsa chiude in rialzo dell'1,53% a 41,94 euro, presenta la lista per il nuovo cda che verrà nominato dall'assemblea del 29 maggio. Debutta Ginevra Elkann, sorella di John e Lapo, entrano alcuni esponenti del capitalismo familiare internazionale: Annemiek Fentener van Vlissingen della società olandese Shv Holding, Ruthi Wertheimer, proprietaria e presidente di 7-Main e Rob Speyer della Tishman Speyer. E' una new entry anche il banchiere António Horta-Osório e, per la prima volta ci sarà anche un consigliere espressione delle liste di minoranza, Giovanni Chiura. L'attenzione di Exor è tutta su PartnerRe. L'investimento per la società americana, al sesto posto al mondo per raccolta premi danni lorda (4,7 miliardi di dollari), sarebbe il maggiore di tutti i tempi per il gruppo Agnelli. La finanziaria non si rassegna e conferma il suo impegno per portare avanti l'operazione, "fortemente determinata a raggiungere una rapida conclusione". Exor ricorda che la sua proposta "è finanziariamente superiore, non ha condizioni di finanziamento, può essere perfezionata velocemente e prevede il mantenimento e lo sviluppo della squadra di manager e dipendenti di grande talento di PartnerRe". Secondo Exor "i nuovi termini rivelano chiaramente che l'offerta originaria di Axis, che è il risultato di un processo difettoso, sottovalutava PartnerRe, esattamente come la nuova operazione". I toni sono molto duri: la società guidata da John Elkann accusa PartnerRe di non avere "preso in considerazione alcuna alternativa quando ha stipulato l'accordo originario con Axis", di avere rifiutato di consentire a Exor di condurre una due diligence e di avere interrotto il dialogo.
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