In principio fu Londra. Era il 1851 e quell'anno venne organizzata la prima Esposizione universale della storia. Dall'edizione di Londra a quella di Milano, per arrivare alla prossima che sarà fra 5 anni a Dubai, un filo rosso corre a unire le Expo nei secoli: quella di rintracciare da una parte i segni che l'uomo ha lasciato sulla terra, dall'altra il seme del cambiamento nel rapporto che ogni popolo ha con il proprio territorio. Questo seme di consapevolezza è maturato più di altri in occasione dell'Expo di Milano, Nutrire il Pianeta, Energia per la vita: mai nei 150 anni precedenti era stato esplorato con tanta profondità e consapevolezza il tema della nutrizione. E' il tema centrale della vita dell'uomo, ed è quanto mai attuale in un tempo in cui il pianeta è segnato da una spaccatura verticale tra chi ha troppo e chi, in termini di cibo, ha troppo poco. Le Esposizioni, sin dalla prima del 1851, sono sempre state capaci di attirare un numero di visitatori straordinario. E, nello stesso tempo, hanno sempre lasciato un "segno" a suo modo indelebile nella storia. Come la Tour Eiffel, con l'Exposition di Parigi del 1889, come l'Atomium , con l'Expo di Bruxelles del 1958, come la Biosfera di Montreal con l'edizione del 1967. Di edizione in edizione i visitatori sono via via aumentati, a conferma della globalizzazione crescente del pianeta. Alcuni dati: l'edizione di Hannover del 2000 ha registrato 19 milioni di persone, quella di Aichi nel 2005 i visitatori sono stati 22 milioni, l'ultima Expo a Shanghai nel 2010 ha raggiunto i 73 milioni. Quella di Shanghai è stata l'Esposizione Universale più grande di tutti i tempi. A Milano quella del 2015 non è la prima Esposizione Universale. Se ne svolse un'altra nel 1906, e fu l'edizione che lanciò quella che è stata per tutto il Novecento la sede della Fiera di Milano, oggi spostata nella zona di Rho-Pero. Fu quell'anno che a Milano nacque l'Acquario Civico, tutt'oggi in attività. Una curiosità: un'esposizione universale si sarebbe dovuta svolgere anche a Roma, nel 1942. Il quartiere Eur fu costruito proprio in vista di qeulla EWxpo. Che però non si fece a causa della seconda guerra mondiale.
Expo: come ci si arriva
L'invito degli organizzatori è uno solo: "prendete i mezzi pubblici". Il commissario di Expo, Giuseppe Sala e i responsabili della viabilità di Milano consigliano "a chiunque" di evitare di usare l'auto per raggiungere il sito di Expo, alla periferia nord ovest della città (Rho Pero). Il mezzo più comodo è la metropolitana, linea 1 ("rossa"), direzione - appunto - Rho Pero. Il piano deciso da Atm prevede un potenziamento tale che dal primo maggio a Milano si potrà viaggiare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, su tutti i mezzi pubblici. Dalla tarda serata fino all'alba sara' possibile viaggiare dal lunedi' alla domenica sulle linee sostitutive della metropolitana - 151 (M1), che per l'occasione verra' anche prolungata appunto fino a Rho Fiera. Previste poi decine di treni che fermano alla stazione di Rho-Expo, sia Trenitalia (linea Milano-Torino), sia Trenord (linea Milano-Lombardia). A decine le "Frecciarossa" dedicate a Expo. Per chi volesse raggiungere il sito in auto, è collegato con tutte le autostrade che giungono a Milano: Milano-Torino (A4), Milano-Laghi (A8), tangenziale ovest (A7). Predisposti parcheggi per accogliere sia auto, sia pullman. "Invitiamo comunque a usare il mezzo pubblico" ha ribadito il commissario Giuseppe Sala.
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