I sindacati della scuola sono pronti allo sciopero generale. L'intenzione è emersa dagli interventi dei leader sindacali che hanno partecipato oggi a un incontro - molto partecipato - organizzato dalle Rsu di Roma in vista della manifestazione in calendario per sabato prossimo, 18 aprile, a Roma.
"Senza un decreto specifico per le assunzioni e un dibattito parlamentare più disteso sugli altri aspetti del disegno di legge 'La Buona scuola' c'è il rischio - ha dichiarato il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna - di uno scontro tra il governo e il mondo della scuola. Sabato con la manifestazione di tutti i sindacati del settore a Roma, a Piazza Santi Apostoli, i rappresentanti dei lavoratori della scuola faranno, ancora una volta, sentire la propria contrarietà ai provvedimenti del Governo, in particolare sul precariato, sul blocco del contratto, sulla definizione per legge del rapporto di lavoro, sui poteri del dirigente che minano pluralismo culturale e libertà di insegnamento. Se non si terrà conto delle richieste e delle istanze di chi ogni giorno fa funzionare la scuola, si arriverà allo sciopero generale della scuola, con l'obiettivo di una altissima partecipazione, risultato di una azione congiunta di tutti i sindacati rappresentativi della scuola".
"Ci sono tutte le ragioni - ha spiegato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima - per contrastare, con una forte mobilitazione il ddl di riforma in questi giorni all'esame del Parlamento la cui finalità ci pare essere non una Buona scuola ma una scuola alla buona. Bisogna - ha continuato il sindacalista - eliminare i problemi, che ci sono, relativi alla stabilizzazione del precariato. L'articolo 12 del ddl (relativo al limite della durata dei contratti di lavoro a tempo determinato, ndr) è soltanto vergognoso perché è uno schiaffo alla sentenza della Ue e lede la dignità delle persone condannando precari che lavorano da tanti anni nella scuola alla disoccupazione". Per Scrima il Governo dovrebbe estrapolare la partita delle assunzioni dal ddl. "Lo può fare benissimo riferendosi alla norma sull'autonomia" ha assicurato il leader della Cisl scuola aggiungendo: "se servisse a garantire tutte quelle che chiediamo siamo anche disponibili a programmare le stabilizzazioni su un biennio". "Faremo pressioni sul Parlamento perché apporti le modifiche che chiediamo - ha concluso il leader della Cisl scuola non risparmiando critiche anche all'eccessivo potere attribuito ai presidi - e se serve arriveremo a una mobilitazione nazionale, sciopero incluso".
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